Entra nel vivo la battaglia intrapresa dai marittimi dopo il mancato rispetto degli accordi da parte di Caronte&Tourist. Si sono radunati questa mattina, 26 novembre, presso la sede legale della società, situata in via Giuseppe Franza a Messina. La manifestazione di protesta ha come slogan: “Adesso Basta! La dignità dei marittimi viene prima di tutto”. L’iniziativa, organizzata da Federmar Cisal e Rifondazione Marittima, è un momento cruciale per i lavoratori del settore che intendono far sentire la propria voce contro le recenti decisioni aziendali.

La protesta

Lo slogan scelto riassume il sentimento di frustrazione e determinazione che anima i partecipanti. Una delegazione di marittimi provenienti da Palermo, Trapani e Milazzo si è unita alla protesta e successivamente si è diretta verso i pontili d’imbarco del viale della Libertà.

La reazione arriva a seguito delle scelte dei vertici della Caronte&Tourist. I lavoratori esprimono, ormai da settimane, la loro contrarietà al congelamento degli accordi sottoscritti riguardanti la stabilizzazione dei dipendenti, le regole d’ingaggio e d’imbarco e la turnistica.

“La protesta continuerà sino a quando non sarà ridata giustizia al settore”

“Ottavo giorno di protesta sulle navi, a Trapani, Palermo, Porto Empedocle e Milazzo, delle lavoratrici e dei lavoratori di Caronte&Tourist IM – sottolinea il segretario generale della Filt Cgil Sicilia, Alessandro Grasso tramite post su Facebook – assemblee, contestualmente allo stato di agitazione, indette dalla Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, a seguito della messa in discussione degli accordi sottoscritti che mettono a serio rischio il mantenimento dei livelli occupazionali. I lavoratori stanno dimostrando, con la dignità e il senso di responsabilità che li ha sempre contraddistinti di meritare un’azienda più attenta alle problematiche di un settore che attraverso il loro imprescindibile contributo ha contribuito a garantire la mobilità dei cittadini. La protesta continuerà sino a quando non sarà ridata giustizia ad un settore, attaccato e spesso dimenticato anche dalle istituzioni, come quello dei marittimi.”

I fatti precedenti

Primi disagi alla viabilità marittima dopo il mancato accordo tra sindacati e Caronte&Tourist: dal 19 al 22 novembre si sono verificate ore di stop a bordo delle navi della società marittima. I mezzi sono partiti con un’ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia. Sono stati quattro giorni di parziale arresto che hanno coinvolto i mezzi da Trapani a Milazzo fino a Porto Empedocle dando avvio allo stato di agitazione. E’ stata coinvolta anche la nave Vesta, mezzo per il servizio di collegamento tra Palermo e Ustica.

Avvio alle assemblee unitarie a bordo

Sono state indette delle assemblee tra il personale e i sindacalisti per discutere circa le condizioni di impiego all’interno della società. I traghetti per Milazzo, Messina, Palermo, Trapani e Porto Empedocle sono partiti con ore di ritardo. A presenziare, i dirigenti sindacali della Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Traporti a supporto dei lavoratori nel percorso di rivendicazione e dialogo con la dirigenza della società C&T.