“La violenza contro le donne è uno dei fenomeni più drammatici e persistenti nella storia dell’umanità. La sua presenza si radica in culture patriarcali, stereotipi di genere e diseguaglianze strutturali che relegano le donne a posizioni subordinate rispetto agli uomini. Oggi, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Centro Studi Iniziativa Comune intende riflettere sulle cause e sugli effetti di questa vera e propria piaga sociale, che nel 2024 continua a essere una grave crepa sociale. Le conseguenze sono devastanti, prima di tutto a livello personale, ma anche sotto l’aspetto sociale ed economico. Per le vittime gli effetti possono includere: traumi fisici e psicologici, che spesso perdurano per tutta la vita, esclusione sociale, dovuta al senso di vergogna o alla stigmatizzazione, e difficoltà economiche, per le donne che perdono lavoro o reddito a causa della violenza. Territorialmente parlando, poi, la violenza contro le donne è un problema globale. In molte aree, come l’Asia meridionale e l’Africa subsahariana, fenomeni come il matrimonio precoce e le mutilazioni genitali femminili sono ancora diffusi. Nei paesi occidentali, il problema si manifesta principalmente nella violenza domestica, nello stalking e nei femminicidi. Nel nostro paese, i dati ISTAT rivelano peraltro una situazione davvero allarmante: il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. La pandemia di COVID-19 ha aggravato il fenomeno, con un aumento delle denunce per violenza domestica durante i lockdown. Tuttavia, nonostante le normative esistenti come il Codice Rosso, la risposta istituzionale spesso si dimostra ancora insufficiente a prevenire e proteggere le vittime. Nel 2024 infatti ci troviamo ancora di fronte a un fenomeno che rappresenta una grandissima piaga sociale. Una ferita che, anziché rimarginarsi, sembra allargarsi giorno dopo giorno. La violenza contro le donne non è solo un problema individuale, ma una questione collettiva che colpisce la dignità umana e il progresso della società. In un mondo che dovrebbe essere ormai libero da queste dinamiche, il fatto che questa piaga persista è un segnale di quanto lavoro ci sia ancora da fare per costruire una società più giusta, inclusiva e rispettosa delle donne. Oggi non dobbiamo solo ricordare le vittime, ma rinnovare il nostro impegno per un futuro senza violenza”.

Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune

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