Sequestrati magazzini davanti alla stazione centrale di Palermo. Gli agenti della polizia municipale hanno messo i sigilli a tutte le costruzioni in ferro che si trovano in piazza Giulio Cesare.
In quell’aria si dovrebbe realizzare un parcheggio multipiano e per questo sono scattati i sequestri. I titolari delle botteghe per lo più cittadini originari del Bangladesh che pagano ancora il suolo pubblico hanno chiesto all’amministrazione comunale di destinare loro una nuova zona dove potere proseguire la vendita. La nuova area non è arrivata ma sono arrivati i sequestri.
Il sequestro a Trapani
I Carabinieri del NAS di Palermo, con la collaborazione dei militari della Stazione di Campobello di Marsala e del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Trapani, hanno scoperto un’azienda vitivinicola abusiva dedita alla trasformazione clandestina dell’uva.
Mosto mutizzato con anidride solforosa
L’ispezione ha rivelato che la mutizzazione del mosto avveniva tramite l’introduzione di anidride solforosa nel processo di fermentazione, producendo un prodotto pronto per la vendita all’industria dei succhi d’uva.
Sequestro di oltre 45.000 litri di mosto
A causa dell’assenza delle procedure di autocontrollo e della registrazione sanitaria, oltre 45.000 litri di mosto mutizzato sono stati sequestrati. Al titolare è stata comminata una sanzione di 4.000 euro e l’ASP di Trapani ha disposto il fermo dell’attività
Gravi carenze igieniche in un ristorante di Messina, multa e richiesta di chiusura
I Carabinieri della Compagnia di Messina Sud e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Catania hanno effettuato un’ispezione in un esercizio di ristorazione situato in un Comune della costa ionica messinese. L’operazione rientra nell’ambito dei controlli sulla sicurezza alimentare volti a tutelare la salute dei consumatori.
Gravi carenze igienico-sanitarie
Durante l’ispezione, i militari hanno riscontrato gravi mancanze in materia di igiene e sanità. Tra le irregolarità rilevate, l’inadeguata gestione delle procedure di autocontrollo alimentare e la mancanza di una corretta separazione tra alimenti cotti e carni crude, fattore che può comportare un rischio di contaminazione.
Mancanza di autorizzazioni e sanzioni
È emerso inoltre che l’attività di ristorazione era stata avviata senza le necessarie autorizzazioni. Per questo motivo, i Carabinieri presenteranno all’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Messina una richiesta di chiusura del locale. L’ASP, in qualità di autorità sanitaria competente, sarà anche responsabile di emanare le disposizioni necessarie per la risoluzione delle problematiche riscontrate. Al titolare dell’esercizio sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di seimila euro.
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