Il Museo dell’Opera dei Pupi di Randazzo, inaugurato nel 1986, ha sede nell’ultima torre superstite dell’antico Castello, un tempo luogo di prigionia e simbolo di potere, oggi centro culturale e custode di preziose testimonianze storiche. Situato in Piazza San Martino, il Castello, edificato su roccia lavica, risale all’epoca di Federico II di Svevia. Dalle sue antiche mura, un tempo lugubri e oscure, con un pozzo adibito a sepoltura dei prigionieri e una camera delle torture, si accede oggi a un mondo di arte e cultura. Il Castello ospita, oltre al Museo dei Pupi, anche il Museo archeologico “Paolo Vagliasindi” e spazi dedicati a mostre ed eventi artistici.

Le Chanson de Geste e i pupi di scuola catanese

I Pupi di Randazzo, appartenenti alla scuola catanese, mettono in scena le epiche gesta cavalleresche delle *chansons de geste*, poemi epici medievali che narrano le imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini. Queste marionette, realizzate tra il 1912 e il 1925 dall’artigiano Emilio Musumeci di Riposto, allievo del celebre costruttore Puddu Maglia, rappresentano un’importante testimonianza etno-antropologica. Con i loro abiti guerreschi e le preziose armature, i Pupi incarnano personaggi leggendari come Orlando, Rinaldo, Bradamante, Goffredo di Buglione e molti altri eroi del ciclo carolingio.

Patrimonio UNESCO: un riconoscimento all’arte dei Pupi

Nel 2008, l’Opera dei Pupi è stata proclamata dall’UNESCO “patrimonio orale e immateriale dell’Umanità”. Questo prestigioso riconoscimento sottolinea l’importanza culturale e storica di questa forma teatrale, caratterizzata dall’interazione con il pubblico e dall’unicità della lavorazione artigianale. La collezione di Randazzo, con i suoi 39 esemplari, contribuisce a preservare e tramandare questa antica tradizione.

La storia dei 39 Pupi: un’eredità preziosa

La collezione di 39 Pupi esposta a Randazzo, risalente agli inizi del Novecento, offre un affascinante spaccato sulla ricchezza e la diversità del patrimonio culturale siciliano. Questi Pupi, provenienti dall’ex collezione Russo del puparo messinese Nini Calabrese, si distinguono per le loro caratteristiche uniche e sono accompagnati da pannelli esplicativi che ne illustrano la storia e le peculiarità. Ogni Pupo, alto circa 1 metro e 30 centimetri e pesante circa 16 chilogrammi, è un’opera d’arte a sé stante, con armature dettagliate, cimieri, e abiti riccamente decorati con nastri e merletti dorati e argentati.

I Reali di Francia: ciclo epico

I Pupi di Randazzo sono i protagonisti di uno dei cicli più amati dal pubblico catanese: “I reali di Francia”. Ispirato all’epica cavalleresca medievale, questo ciclo rielabora le *chansons de geste* dei trovatori provenzali, le stesse che hanno ispirato autori come Pulci, Boiardo, Ariosto e Tasso. Le storie, pubblicate a dispense tra il XIX e il XX secolo, fornivano ai pupari i canovacci per i dialoghi delle rappresentazioni.

Il restauro di Emilio Musumeci: omaggio alla tradizione

Restaurati e, in alcuni casi, ricostruiti da Emilio Musumeci, abile puparo e artigiano di Riposto, i Pupi di Randazzo rappresentano un connubio di arte, scultura, pittura e passione per le storie cavalleresche medievali. Il lavoro di Musumeci ha permesso di preservare questi preziosi manufatti, garantendo la continuità di una tradizione secolare.

Il Castello: palcoscenico scavato nella roccia

La collezione di Pupi è esposta in una sala interrata del Castello, scavata nella roccia di basalto lavico. Questa suggestiva ambientazione contribuisce a creare un’atmosfera unica, immergendo il visitatore nel mondo fantastico dell’Opera dei Pupi. La raccolta randazzese apparteneva al puparo messinese Nini Calabrese, uno dei più importanti “opranti” dei primi del Novecento. Il termine “oprante” si riferisce al gestore del teatro dei pupi, all’interno del quale lavoravano i “manianti” (manovratori delle marionette), i “parlatori” (che davano voce ai personaggi), e i “pruituri” (che porgevano i pupi ai manianti durante lo spettacolo).

Informazioni e visite guidate

Il Museo dell’Opera dei Pupi, situato all’interno del Castello “ex Carcere” di Randazzo, sede anche del Museo Archeologico “Paolo Vagliasindi-Polizzi”, nel quartiere San Martino, è aperto tutti i giorni, inclusa la domenica, dalle 9.00 alle 13.00 e, su richiesta, dalle 15.00 alle 19.00. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il Polo Museale Civico del Comune di Randazzo al numero 095 921615 o via e-mail all’indirizzo naturalimuseoscienze@gmail.com.

La Commissione Straordinaria del Comune di Randazzo: impegno per la cultura

La Commissione Straordinaria del Comune di Randazzo, composta da Alfonsa Calio’, Cosimo Gambadauro e Isabella Giusto, sottolinea l’importanza della cultura come elemento centrale della vita cittadina. L’iniziativa del Museo dei Pupi rappresenta un’opportunità per valorizzare il ricco patrimonio culturale di Randazzo, rendendo la città una meta sempre più attrattiva per i visitatori. La collaborazione con ANCI Sicilia e la Rete dei Musei Comunali Siciliani contribuisce a promuovere il sistema museale cittadino e a inserirlo in un circuito culturale di eccellenza.

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