“Siamo molto preoccupati dei ritardi che si continuano a registrare nella realizzazione delle opere previste con i fondi del Pnrr con le gravi difficoltà per i comuni soprattutto quelli piccoli ad avviare l’iter e la rendicontazione dei lavori per la mancanza di personale qualificato negli uffici tecnici”. Lo dicono, in una nota congiunta, il segretario regionale della Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca, il segretario della Filca Cisl Catania Giuseppe Famiano e il segretario Organizzativo Ust Cisl Catania Saro Portale a margine del

consiglio generale della Filca Cisl Catania, in cui si è dato ufficialmente il via alla fase congressuale che si concluderà il 28 febbraio 2025 a Catania.

“Questo percorso congressuale – aggiungono -rappresenta una fase fondamentale per la riflessione sul lavoro che abbiamo svolto finora e per la definizione delle linee guida che ci guideranno nei prossimi anni. Siamo oltre settemila soci e rappresentiamo la prima federazione dei lavoratori attivi della cisl catanese e l’inizio di questa fase ci dà l’opportunità di confrontarci, di discutere le sfide che il nostro settore sta affrontando e di progettare le soluzioni per continuare a garantire diritti e tutele ai lavoratori edili. E’ stato l’occasione anche per fare un bilancio sullo stato di salute del settore in questo momento in cui si registrano ritardi nel pagamento dei Sal(stati di avanzamento del lavoro)alle imprese con i comuni che non hanno la possibilità di anticipare le somme e di conseguenza si continua verificare il blocco dei lavori. Un segnale d’allarme anche per l’edilizia scolastica dove molto c’è ancora da fare. Nonostante infatti molti progetti sono stati avviati sia per la costruzione di nuove scuole sia per la messa in sicurezza, vediamo che questi interventi avvengono a macchia di leopardo e non sono sufficienti a coprire tutte le scuole sul territorio dove ancora oggi molti istituti non sono sicuri e i due terzi degli edifici sono stati costruiti prima del 1976. Sul versante sicurezza la strage continua. Dai dati forniti dall’Inail risulta che in Sicilia, nei primi 8 mesi di quest’anno, il numero degli incidenti mortali è aumentato. Dei 54 lavoratori che in Sicilia hanno perso la vita sul lavoro, 1/3 sono della provincia di Catania. Questi numeri non solo evidenziano la gravità della situazione, ma rappresentano anche un chiaro segnale che non possiamo ignorare. E’ evidente la scarsa collaborazione tra i vari enti ispettivi, che non comunicando tra di loro, il più delle volte vanificano gli sforzi per il raggiungimento degli obiettivi di legalità e di regolarità nel nostro settore. La patente a punti, che era stata proposta proprio 21 anni fa dalla Filca, è stata una conquista storica, che rivoluzionerà il sistema delle costruzioni ponendo al centro la sicurezza, la professionalità e la qualificazione professionale. Serve – concludono – mettere al centro la formazione, perché c’è un finto mercato parallelo che rilascia certificazioni fittizie sulla sicurezza, senza alcuna frequenza da parte dei lavoratori, per cui chiediamo che si intensifichino i controlli degli ispettori per emarginare le mele marce e tutelare l’incolumità dei lavoratori”.

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