In Italia le richieste di accesso alle procedure di suicidio medicalmente assistito sono in costante crescita. Secondo i dati forniti dall’associazione Luca Coscioni, attualmente in Sicilia le richieste di informazioni di primo contatto su come avere accesso a questa procedura sono oltre 130. Ad oggi tuttavia permangono alcune incertezze rispetto ai risvolti attuativi delle procedure di valutazione e attuazione delle richieste regolamentate dalla sentenza n.242/2019 della Corte costituzionale, che attribuisce ruoli e funzioni ai comitati etici e alle strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale.
La richiesta di aiuto
La richiesta di aiuto medico a morire: raccomandazioni sul ruolo dei comitati etici e delle strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale, che sarà presentato per la prima volta in Italia, l’8 novembre alle ore 9,30 presso la Sala delle Capriate del Complesso Monumentale dello Steri, si propone come risposta utile e concreta dal punto di vista etico e giuridico in grado di fornire indicazioni operative alle strutture potenzialmente coinvolte nel processo di valutazione delle richieste di cosiddetto “suicidio medicalmente assistito” e mira a valorizzare il ruolo sostanziale dei comitati etici all’interno delle strutture pubbliche, rispetto alla “tutela dei diritti e dei valori della persona”, con riguardo alla situazione di particolare vulnerabilità in cui questa si trovi.
La presentazione del documento è organizzata dall’Osservatorio Persona e Autodeterminazione in Medicina e dal Centro Interdipartimentale di Ricerca Coscienza dell’Università degli Studi di Palermo. Secondo la prof.ssa di Bioetica Lucia Craxì, coordinatrice dell’Osservatorio, “questo evento rappresenta un’opportunità per valorizzare la tutela dei diritti delle persone e diffondere gli strumenti necessari per attuare concretamente quanto previsto dalle sentenze della Corte Costituzionale in materia di assistenza medica al morire.”
Il documento
Il documento, che è stato elaborato dal Gruppo multidisciplinare di rilevanza nazionale “Un diritto gentile”, propone alcune considerazioni nella forma di 7 Raccomandazioni dirette alle strutture sanitarie pubbliche e agli organi coinvolti nella procedura e 3 Raccomandazioni specifiche rispetto all’ascolto e alle risposte da fornire alla persona che richieda l’aiuto al suicidio. I principi di riferimento sono riassumibili nei seguenti punti: 1) la centralità della persona che chiede l’accesso a una procedura di aiuto medico a morire; 2) la rilevanza di procedure chiare e trasparenti che consentano di gestire le richieste di aiuto medico a morire; 3) la necessità di procedure il più possibile uniformi, a garanzia dell’esigenza della parità di trattamento dei cittadini su tutto il territorio nazionale; 4) l’importanza di chiarire la distinzione tra il ruolo delle strutture sanitarie del servizio pubblico competenti a esaminare la richiesta della persona e il ruolo dei comitati etici.
Le parole della professoressa Piccini
“Al testo – dice la prof.ssa Mariassunta Piccini, dell’ Università degli Studi di Padova, coordinatrice dell’Osservatorio di Diritto gentile di Padova “Per un diritto gentile nelle relazioni di cura”, componente del Comitato etico per la pratica clinica, IOV – Istituto Oncologico Veneto, I.R.C.C.S., Padova – hanno lavorato, per circa un anno, una ventina di esperti professionisti di diverse discipline (giuristi, medici, bioeticisti e psicologi), accomunati non solo da una solida expertise nelle tematiche della bioetica clinica, ma anche dall’esperienza diretta già maturata da alcuni dei componenti che, in qualità di membri di comitati etici o in quanto nominati nell’ambito di commissioni tecniche da parte delle strutture sanitarie, sono stati chiamati a confrontarsi con le richieste, oggi possibili ai sensi della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019. L’auspicio è che le Raccomandazioni possano funzionare per orientare le strutture sanitarie nella tutela dei diritti e dei valori della persona in contesti anche molto distanti tra loro in tutto il territorio nazionale.”
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