E’ cominciato a sala d’Ercole l’esame del disegno di legge di variazione del bilancio, ovvero la quarta manovra finanziaria dell’anno per la Regione siciliana. Si tratta di una norma che vale circa 500 milioni di euro. A fare la relazione in aula la deputata Marianna Caronia. A seguire la discussione generale.

Mezzo miliardo da spendere

Ci sono importi rilevanti da spendere e la legge deve assegnare la destinazione delle somme. Come sempre accade in questi casi gli appetiti sono tanti ma governo e maggioranza intendono blindare il percorso “C’è la volontà di portare avanti il disegno di legge di variazione del bilancio puntando sulle norme di carattere generale su cui penso che nessuno abbia riserve particolari, alcune norme specifiche, invece, potrebbero rinviate alla manovra finanziaria. Ne abbiamo discusso con i gruppi di opposizione, ci sono le risorse per affrontare alcuni temi importanti, penso al finanziamento degli asili nido e del fondo per agevolare i giovani con i mutui per l’acquisto della prima casa che ha funzionato” ha detto il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, soffermandosi con i cronisti dopo la riunione con i gruppi di opposizione per un confronto proprio sul disegno di legge di variazione del bilancio. In precedenza Galvagno aveva incontrato il Presidente della Regione renato Schifani per fare il punto sulla situazione.

Alle province si penserà in seguito

Nonostante l’accordo raggiunto ieri durante il vertice di maggioranza e lo stanziamento disposto in Commissione questa mattina, però, le variazioni di bilancio spodesteranno la riforma delle province “Siamo in sessione di bilancio, penso che il ddl sulle ex Province si possa affrontare dopo” ha aggiunto il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.

I tempi della riforma

Il testo, che reintroduce il voto diretto, è stato approvato stamani a maggioranza dalla commissione Bilancio che ha anche appostato 20 milioni di euro. Domani dovrebbe ottenere il via libera definitivo dalla commissione Affari istituzionali e poi potrebbe essere calendarizzato in aula per un momento successivo alle variazioni ma comunque prima di entrare in sessione di bilancio di previsione. Per questo i tempi sono stretti. Se la sessione delle variazioni dovesse durare troppo c’ì il rischio che la riforma delle province slitti a gennaio.

Incontro e saluto fra Schifani e Miccichè

Per la prima volta dopo due anni, poi, Schifani e Miccichè si sono incontrati e perfino salutati “Ci siamo salutati con Schifani, sì. Non accadeva da due anni” conferma Gianfranco Miccichè uscendo, assieme agli altri capigruppo delle opposizioni all’Ars, dalla riunione in Torre Pisana con il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno al quale c’era anche il governatore Renato Schifani accompagnato dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino.

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