“Siamo uno dei 10/12 poli industriali sparsi in Europa definiti hard to abate, cioè particolarmente difficili da riconvertire in chiave ecologica ed energetica e per i quali occorrono importanti investimenti pubblici e privati”. Lo afferma a BlogSicilia il segretario generale della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi, che rispolvera il rapporto di Mario Draghi sulla competitività europea.
Il caso Versalis
Sulla scorta delle considerazioni dell’ex presidente del Consiglio dei ministri, Alosi ritiene difficile la Transizione energetica nel Petrolchimico di Priolo, scosso da oltre una settimana dalla notizia della chiusura dell’impianto Versalis per la produzione di cracking motivata dall’Eni dalla necessità di procedere con un piano di decarbonizzazione.
La posizione dell’Eni ed i dubbi sul futuro della zona industriale
In realtà, il colosso della chimica ha spiegato che sorgeranno, proprio a Priolo, degli stabilimenti green ma il segretario della Cgil sostiene, però, che le intenzioni dell’Eni sono sulla carta considerato quanto indicato in quel rapporto. Ed essendo il Petrolchimico interconnesso, la chiusura di Versalis scatenerebbe, nella tesi del sindacalista, un effetto domino sugli altri impianti, tra cui Isab e Sasol, attualmente in sofferenza. Ed a proposito di riconversione, recentemente il senatore del Pd, Antonio Nicita, ha ammesso che non ci sono risorse pubbliche, sotto forma di fondi del Pnrr, destinate alla Transizione energetica per la zona industriale.
“Sta passando un messaggio di dismissione”
“Per questo il disimpegno ancora una volta dell’Eni e quindi del Governo dagli assetti industriali siracusani ci preoccupa e rischia di lanciare un messaggio di dismissione all’indirizzo delle altre realtà industriali” dice il segretario della Cgil Siracusa, Roberto Alosi, per cui “occorre invertire la rotta e mettere il Polo siracusano al centro di una trasformazione fondamentale per il Paese, in un quadro europeo”.
Lo sciopero di Cgil e Uil
Cgil e Uil, per lanciare l’allarme sul futuro della zona industriale, hanno proclamato uno sciopero che si terrà il 12 novembre. Alla manifestazione aderirà anche il Pd di Siracusa dopo l’annuncio delle ore scorse del commissario del Pd, Antonio Nicita.
La Cisl in Prefettura
Allo sciopero non ci sarà la Cisl che ha deciso di imboccare un’altra strada ed in quello stesso giorno, il 12 novembre, sarà protagonista di un sit in martedì prossimo in piazza Archimede davanti alla Prefettura di Siracusa. “Il sindacato nazionale e regionale si è già attivato, in modo unitario, per un confronto con i rispettivi governi – si legge nella nota della Cisl – Quelli nazionali di categoria hanno già chiesto un incontro con la presidente Meloni sul nuovo piano
ENI, quello confederale siciliano si è già rivolto al governo Schifani per discutere dell’intera area industriale siracusana”. Il sit in si svolgerà dalle ore 10 alle ore 12 e al termine una delegazione dei lavoratori consegnerà un documento al Prefetto.
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