E’ transennato, fatiscente e pericolante ma comunque vige il “guarda e passa”. Un grido d’allarme per la sicurezza dei cittadini e per l’ambiente è stato lanciato dall’Associazione comitati civici Palermo riguardo la condizione del pontile e delle struttura posta sul lungomare di Romagnolo. Situato sulla costa sud e costruito nel 2003 con un investimento di 5 milioni di euro, oggi è simbolo di degrado e abbandono.
La chiusura nel 2015
Ad oggi ha tutte le sembianze per essere definita come una discarica a cielo aperto e accampamento per nomadi. A tal proposito, la zona era stata chiusa nel febbraio del 2015, a seguito della segnalazione del consigliere comunale Gaspare Lo Nigro. Nel 2019, il bene è stato sottoposto a sequestro preventivo. Più tardi, la situazione è ulteriormente peggiorata a causa di un incendio che ha compromesso la stabilità della struttura, trasformandola in un vero e proprio ecomostro, ormai parte integrante del paesaggio della costa di Romagnolo.
La struttura è ad oggi luogo di riparo dei bagnanti
Tra travi portanti danneggiate e listelli mancanti, d’estate è meta di decine di bagnanti che trovano riparo dall’afa. Un problema di sicurezza pubblica derivata anche dal deterioramento del pontile circostante. “Tutti ne hanno parlato, tutti si sono fatti avanti e ancora non è stato fatto niente – ha dichiarato Giovanni Moncada, presidente Associazione comitati civici Palermo – ora c’è un accampamento di nomadi – continua – è assurdo che dopo tutto il tempo trascorso ancora nessuno è intervenuto concretamente, solo chiacchiere”.
La segnalazione
“Segnaliamo, ancora una volta, la situazione del pontile Romagnolo, letteralmente devastato e pericolante – si legge in una nota trasmessa dall’Associazione comitati civici Palermo alle autorità competenti – il nastro bianco e rosso che dovrebbe inibire l’accesso ed il cartello di divieto di accesso, peraltro non visibile, sono ignorati in assenza di controlli – scrivono – i bagnati continuano a ripararsi dal sole mettendosi sotto le travi del pontile e la spazzatura è ovunque – ancora – dalla corrispondenza intercorsa nel tempo con vari settori della pubblica amministrazione si avverte un fastidioso rimpallo di competenze – concludono – l’assessorato Territorio e Ambiente non ha mai riscontrato le nostre richieste di messa in sicurezza e riteniamo sia dovere del sindaco, autorità locale e pubblica sicurezza, interagire con i referenti istituzionali per eliminare le criticità rilevate”.
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