“Il confronto a Catania tra il Coordinamento nazionale Uilm e il management di Stm Italia non ha fugato le nostre preoccupazioni. Anzi. L’azienda ha confermato il calo del fatturato, legato alla flessione del settore automotive, e comunicato una revisione del piano industriale 2025-2027, che sarà illustrato solo a fine novembre. Dopo anni di bilanci stellari, in cui non è certo andato al personale quanto guadagnato dalla multinazionale, non siano ora lavoratrici e lavoratori a pagare i minori incassi. Ad esempio, con una retromarcia sul premio di risultato”.

 Lo afferma Giuseppe Caramanna, coordinatore nazionale Uilm per le relazioni sindacali con Stm e segretario provinciale dell’organizzazione, che aggiunge: “Le significative diminuzioni di fatturato, a nostro avviso, non hanno solo cause esterne all’azienda ma sono anche il risultato di riorganizzazioni interne e scelte industriali penalizzanti. Lo abbiamo già detto nei giorni scorsi dopo l’incontro alla Stm di Agrate, lo ribadiamo a maggiore ragione adesso quando è già stata annunciata per il prossimo futuro una razionalizzazione di strumentazioni nei reparti Ews che, temiamo, si tradurrà in una diminuzione degli addetti. L’azienda, intanto, parla adesso di errore nella formula di calcolo del premio di produzione e ipotizza la disdetta dell’accordo integrativo, ma non spiega in cosa consista quell’errore”.

 Conclude Giuseppe Caramanna: “Pur essendo sempre pronti al dialogo, non possiamo tacere su elargizioni di livelli e aumenti che in questi mesi sono andati per lo più ai soliti noti, sulla mancata soluzione delle questioni aperte in materia di superminimi, sulle incertezze in fatto di quote per il prossimo triennio. D’intesa con i lavoratori, valuteremo con loro il mese prossimo la situazione aziendale che il nuovo piano industriale proporrà e decideremo di conseguenza”.


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