A Palermo, l’ambizioso progetto “Palermo Green 2030” sembra arrancare, ostacolato dalle difficoltà nella gestione dei rifiuti. Il quartiere Cep rappresenta un caso emblematico: dopo sette anni di sperimentazione, la raccolta differenziata di prossimità, basata su ecopunti con campane per la separazione dei materiali, si è rivelata un fallimento. Si sta quindi tornando, almeno temporaneamente, ai tradizionali cassonetti, una decisione che solleva interrogativi sull’efficacia delle strategie adottate finora.

Rischio finanziamenti e lentezza del porta a porta

La lentezza nell’estensione del servizio di raccolta porta a porta all’intera città rischia di compromettere l’ottenimento di finanziamenti europei per quasi 39 milioni di euro, provenienti dall’asse 6 del PON Metro. Questi fondi, destinati principalmente all’acquisto di mezzi a supporto della raccolta differenziata, sono soggetti a una rigida tempistica di rendicontazione, che il Comune di Palermo rischia di non rispettare a causa dei ritardi accumulati. L’obiettivo di estendere il porta a porta a 200 mila persone appare ora a rischio, con la possibilità concreta di perdere i fondi stanziati. Mentre il servizio si è fermato a Mondello, la RAP, l’azienda responsabile della raccolta rifiuti, sottolinea la necessità di nuove assunzioni per far fronte alle esigenze del servizio.

Polemiche sulla gestione dei rifiuti e la replica del sindaco Lagalla

Il ritorno dei cassonetti al Cep ha scatenato polemiche tra i consiglieri comunali. Il sindaco Roberto Lagalla ha replicato assicurando che non ci sarà alcuna retromarcia sulla differenziata, ma ha ammesso la necessità di rivedere le strategie di raccolta in alcune aree del quartiere, dove la raccolta di prossimità ha raggiunto una percentuale irrisoria dello 0,75%. Lagalla ha definito l’investimento nella raccolta di prossimità “non riuscito da decenni” e ha preannunciato una semplificazione del servizio.

Controlli e sanzioni per contrastare l’abbandono dei rifiuti

Nel frattempo, la Polizia Metropolitana ha intensificato i controlli per contrastare l’abbandono incontrollato dei rifiuti. Il comandante Giuseppe La Manno ha illustrato le nuove azioni, che includono l’utilizzo di telecamere mobili e un rafforzamento delle pattuglie. L’obiettivo è aumentare le sanzioni per scoraggiare i comportamenti scorretti, ma la carenza di agenti in organico rappresenta ancora un ostacolo significativo. Nonostante il potenziamento delle pattuglie negli ultimi tempi, la carenza di personale limita l’efficacia degli interventi.

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