Poco dopo la mezzanotte del 18 ottobre è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari il professor Leonardo Urbani.  Aveva 95 anni. Il funerale sarà celebrato dal Vicario dell’Opus Dei per l’Italia, don Giovanni Manfrini, lunedì 21 ottobre alle ore 11.30 nella Chiesa palermitana di Sant’Ernesto, in via Campolo.

Chi era Leonardo Urbani

Leonardo Urbani era nato a Pesaro il 21 febbraio del 1929. Il padre Mario Urbani, pittore di una certa fama, venne a Palermo per dirigere l’Accademia di Belle Arti e vi trasferì la famiglia. Leonardo si laurea in architettura il 9 marzo del 1957 presso l’Università
degli Studi di Palermo, nel 1964 è eletto Presidente dell’Ordine degli Architetti di Palermo, dal 1972 è stato Professore Ordinario di Urbanistica presso la facoltà di Architettura di Palermo. Diresse il dipartimento di Urbanistica fino a quando divenne professore emerito. Per due volte è stato candidato nelle elezioni a rettore.

Una volta è stato candidato alle elezioni per l’Assemblea regionale. È stato presidente dell’Istituto per la Cooperazione Universitaria- ICU. Nella sua vasta attività si è occupò di: studi regionali, quali lo “Studio per la localizzazione dell’industria in Sicilia”, il “Piano Regionale della Conca del BioBio in Cile” e la “Mappatura del Turismo Relazionale Integrato” per conto della Regione Siciliana; studi di area vasta quali il “Piano Territoriale della Provincia di Teramo”; piani regolatori generali di importanti città siciliane quali Messina, Ragusa, Gela, Caltagirone e Enna e numerosi altri piani di città con un minor numero di abitanti, ma significative come Corleone, Nicosia e Calascibetta; piani di dettaglio di centri o ambiti storici a Corleone, Ragusa e Caltagirone; numerosissimi (oltre sessanta) piani attuativi in vari Comuni siciliani.

Con la sua inarrestabile operosità accademica e professionale ha organizzato innumerevoli eventi connessi all’arte, all’architettura, al paesaggio, all’ambiente, all’economia, alle dinamiche sociali e culturali. Il tutto, sempre in prospettiva di futuro e di sviluppo. Amante delle relazioni e della apertura internazionale ha instaurato contatti con svariati centri accademici, tra cui la Cairo University, l’Harvard University e l’Università Sorbonne di Parigi.

I libri

È autore di quindici libri, tra cui: “La fionda sicula. Piano dell’Autonomia Siciliana”, “Braccio di bosco e l’Organigramma”, “La città è sola. Plurispazialità territoriale, obsolescenza del manufatto edilizio, mobilità della forma urbana” e, in ultimo, “Le quattro geografie. Habitat 2”. Le sue opere permettono di intravedere un modo aperto, elastico e fantasioso di affrontare le questioni in gioco, in cui natura e cultura, materia e forma, passato e presente, non sono mai isolati e analizzati ma messi a sistema in un rapporto vitale proiettato in avanti.

Primo membro dell’Opus Dei

Era il primo membro di Palermo dell’Opus Dei, alla quale aveva chiesto l’ammissione nel 1951, dopo averla conosciuta, da studente universitario, grazie al collega di studi Alfonso de la Rica. Quando si aprì la prima sede ampia della Residenza Universitaria Segesta in una villa di via Libertà con affaccio anche su Piazza Alberigo Gentili, il prof. Urbani si occupò del sostegno economico e delle iniziative culturali per gli studenti della città. In entrambi gli aspetti coinvolgeva vari professori universitari come lui, ma anche docenti di licei, imprenditori e politici.

L’attività culturale e formativa della Segesta aumenta dopo il 1968 che vede il trasferimento della Residenza in via Ruggero Settimo. Particolare partecipazione da parte degli universitari palermitani ebbero, in quella sede, i club di economia, di giurisprudenza e di medicina, nati allo scopo di fornire agli studenti universitari gli strumenti intellettuali per affrontare i profondi cambiamenti che stava affrontando la società italiana. Per potere ospitare e formare inintellettualmente e umanamente un maggior numero di studenti e svolgere attività culturali di maggiore impatto, il prof. Urbani profuse le sue energie per coinvolgere almeno un centinaio di palermitani nell’ acquisto e nella ristrutturazione di un immobile, sito in via Gaetano Daita a ridosso di Piazza Politeama, che divenne la sede della Residenza Universitaria Segesta all’inizio degli anni ’80.

A questa impresa, oltre a Leonardo, contribuirono significativamente benefattori suoi amici, tra cui politici di tutti i partiti, funzionari regionali, autorità accademiche e imprenditori. Al di là di qualsiasi schema di appartenenza politica o culturale, il professore trattava tutti con grande amicizia e capacità di coinvolgimento coniugando argomentazioni forti, simpatia e apertura di orizzonti.

Dal 2020 è stato costretto dal progressivo sviluppo dei sintomi della malattia di Alzheimer, a rimanere stabilmente a casa, non più in grado di sostenere un dialogo pubblico, mentre era curato con affetto dalle persone del centro dell’Opus Dei in cui viveva. Pur nella difficile interpretazione del suo vissuto in tali condizioni, è sempre stato sorridente e garbato con chiunque -ringraziava sempre-, oltre che sorprendentemente vigile quando poté partecipare alla S. Messa e ricevere l’Eucarestia, fino a che le forze glielo permisero.