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Conto corrente e conto deposito non sono sinonimi, ma indicano due tipologie di prodotti bancari, molto diversi fra loro, ma in qualche modo complementari.

Le differenze riguardano principalmente le finalità di utilizzo e le operazioni che consentono di effettuare. In particolare, mentre i primi sono pensati principalmente per la gestione delle finanze quotidiane, i secondi sono al contempo strumenti di risparmio e di investimento.

Comprendere queste diversità, può aiutare il risparmiatore non solo a scegliere il prodotto più adatto alle sue esigenze, ma anche a capire quanto denaro lasciare sull’uno e sull’altro. Ad esempio, come si legge su https://blog.moneyfarm.com/it/finanza-personale/quanti-soldi-tenere-sul-conto-corrente/, sul conto corrente sarebbe preferibile lasciare esclusivamente il denaro sufficiente per coprire spese e necessità varie dei successivi tre mesi.

Conto corrente: caratteristiche e finalità

Il conto corrente è forse uno dei prodotti bancari – ma anche postali – più noti e utilizzati. La sua destinazione d’uso, come anticipato nell’introduzione, riguarda principalmente la gestione delle finanze quotidiane. In particolare, consente di:

  • riceve direttamente l’accredito di stipendio o pensione;
  • effettuare bonifici;
  • pagare utilizzando carte di credito e di debito;
  • emettere assegni;
  • ritirare denaro contante agli sportelli ATM o presso le filiali;
  • pagare gli F24, ecc.

In base al tipo di conto corrente scelto, può essere previsto il pagamento di un canone che include svariate operazioni – come bonifici illimitati, ritiro di denaro agli sportelli automatici e via dicendo – oppure può essere necessario pagare una certa cifra per ogni operazione effettuata. In alcuni casi, si può inoltre usufruire del canone azzerato.

I conti correnti prevedono anche altri costi, come l’imposta di bollo e il costo delle carte di pagamento.

Conto deposito: le differenze

A differenza del conto corrente, il conto deposito o deposito a risparmio è uno strumento di risparmio/investimento che permette di maturare piccoli interessi sulle somme depositate. Non essendo destinati alla gestione quotidiana del denaro, non consentono di effettuare operazioni come bonifici, domiciliazioni, pagamento degli F24 e via dicendo. Le uniche operazioni che possono essere consentite sono i versamenti e, nel caso dei conti deposito senza vincoli, i prelievi.

In realtà, anche sottoscrivendo un conto vincolato – il quale vincola il capitale depositato per un certo periodo di tempo, offrendo però interessi un po’ più alti rispetto ai conti senza vincoli – sarebbe possibile, in caso di necessità, ritirare una parte della somma versata; in questo caso però sarebbe necessario pagare delle penali, corrispondenti, nella maggior parte dei casi, agli interessi maturati fino a quel momento.

Il conto deposito deve sempre essere collegato a un conto corrente. È infatti attraverso quest’ultimo che il risparmiatore può effettuare nuovi versamenti.

Quale tipo di conto scegliere

Tenendo conto delle caratteristiche e delle finalità delle due tipologie di conto, si comprende facilmente che, mentre i conti correnti sono la scelta giusta per chi desidera un luogo nel quale tenere il capitale destinato alle spese quotidiane e che metta a disposizione strumetni per effettuare pagamenti elettronici e prelievi, ricevere accrediti e via dicendo, i conti deposito sono la scelta giusta per chi vuole mettere da parte dei risparmi ricorrendo a strumenti di investimento a basso rischio che permettano di ottenere piccoli interessi.