Un uomo è stato ucciso nella campagne di Grisì a colpi d’arma da fuoco. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Un uomo di 69 anni Salvatore Di Salvo è stato trovato morto in contrada Gambuca di Grisì in territorio tra Partinico e Monreale.

La vittima trovata dai familiari

L’hanno trovato i familiari perché non riuscivano ad avere notizie dopo che era uscito questa mattina per lavoro. Il corpo è stato trovato dentro la vettura.

Il bracciante agricolo è stato trovato in aperta campagna  e ferito da alcuni colpi d’arma da fuoco, sembra fucile. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

 

Trovato morto nel lato guida dell’auto

Il bracciante agricolo Salvatore Di Salvo 69 anni residente a Borgetto è stato trovato morto ucciso da colpi d’arma da fuoco nel sedile di guida dell’auto. L’assassino lo ha sorpreso ancora dentro la vettura. L’uomo era uscito questa mattina per lavoro. Il medico legale è arrivato in zona e sono in corso i rilievi per stabilire l’orario della morte. Pare dai primi rilievi che l’uomo sia stato ucciso da colpi di fucile.

L’omicidio Urso ad Altavilla Milicia

I carabinieri di Bagheria, coadiuvati dai militari del reparto territoriale di Termini Imerese e della compagnia di Vercelli, hanno arrestato due uomini, Pietro Erco di 61, di origini napoletane, Luca Mantia di 37 anni, condannati in Cassazione per l’omicidio dell’imprenditore Vincenzo Urso, avvenuto ad Altavilla Milicia il 25 ottobre 2009. Erco deve scontare l’ergastolo Mantia 21 anni di reclusione. Per l’omicidio erano già stati condannati, quali mandanti, Francesco e Andrea Lombardo, padre e figlio, collaboratori di giustizia. Urso sarebbe stato ucciso perché avrebbe cercato di fare concorrenza ai Lombardo nel settore del movimento terra. Per il delitto i killer avrebbero preso 20.000 euro.

Ergastolo per Gaetano Scotto

I giudici della Corte di assise di Palermo, presieduti da Sergio Gulotta, hanno condannato Gaetano Scotto all’ergastolo e, per l’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi da un commando mafioso il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini (Palermo). La sentenza è stata pronunciata pochi minuti nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. Il processo è stato celebrato con il rito ordinario. Assolto dall’accusa di favoreggiamento Francesco Paolo Rizzuto.

L’accusa, rappresentata dalla pg Lia Sava e dai sostituti Domenico Gozzo e Umberto De Giglio, presenti in aula che aveva chiesto al termine della requisitoria la condanna all’ergastolo per Scotto e l’assoluzione per Francesco Paolo Rizzuto, al tempo amico di Agostino, accusato di favoreggiamento personale. In aula sono presenti i parenti delle vittime, tra cui la sorella Flora e il figlio Nino Morana. Alla lettura della sentenza anche i giovani di Libera e Don Ciotti. La corte di assise ha inoltre deciso l’interdizione dai pubblici uffici per Scotto e la condanna, oltre al risarcimento alle parti civili, di una provvisionale in favore dei familiari di Nino Agostino e Ida Castelluccio. In aula l’abbraccio e le lacrime dell’avvocato difensore Fabio Repici con don Ciotti, Ida e Flora Agostino e Nino Morana, figlia di Flora e nipote di Vincenzo, il papà del poliziotto ucciso e scomparso ad aprile scorso.