“Ciao Giuseppe, sei partito per l’ultimo viaggio di questa terra con la tua moto. Hai lasciato questo mondo che ti stava stretto e di cui condannavi l’ipocrisia e la falsità, le ingiustizie e i soprusi. Sognavi un mondo equo e libero, cercavi la verità delle cose e della tua vita senza rinunciare alla tua intelligenza.

Sei partito per l’ultimo viaggio per andare a lavoro e un destino crudele ha posto fine ai tuoi giorni. Ora da lassù consola mamma e papa e aiuta la tua famiglia”. Parole scritte in una lettera, bellissima, scritta da padre Michele Giordano, zio di Giuseppe Iudicello, il ragazzo di 44 anni morto mercoledì scorso in un terribile incidente stradale, tra Castel di Lucio e Pettineo.

L’ultimo saluto

Padre Michele Giordano ha celebrato i funerali di Giuseppe, che si sono svolti oggi, domenica 6 ottobre, nella chiesa madre di Castel di Lucio, dove il 44enne viveva con la sua famiglia. Stava andando ad aprire la sua farmacia, il giorno della tragedia, quando uno schianto quando era in sella alla sua moto, la sua passione, se l’è portato via.

Il saluto del Ducati Club di Palermo

In centinaia erano presenti ai funerali di Giuseppe, la chiesa gremita. Da Palermo sono arrivati decine di amici del Ducati Club, con la quale il giovane condivideva il suo amore per le due ruote. Quando è arrivata e quando è uscita la bara dalla chiesa, il rombo dei motori si è elevato in cielo, insieme agli applausi.

“Peppe, figura storica del nostro motoclub, ci ha lasciati. Per tanti anni abbiamo condiviso con lui momenti indimenticabili, caratterizzati dalla sua contagiosa positività e dalla sua disponibilità. Socio storico e motociclista veterano. Un vero appassionato delle due ruote, pistaiolo incallito. Aveva partecipato al Twins Red Cup e a vari campionati con i colori del nostro club. L’ultimo viaggio è stato per il WDW 2024, dove abbiamo condiviso la passione che ci accomunava. Uno dei soci più anziani del club. Non riusciamo a crederci.! Addio Peppe….ci mancherai veramente ….non sono solo parole…la la sacrosanta verita”. Appoggiati alla bara il suo casco, la sua tuta e un poster, con scritto semplicemente “ciao”.

Una fondazione in suo nome

La sorella di Giuseppe, Antonella, ha salutato il fratello con un discorso in chiesa, e ha annunciato anche la nascita di una fondazione per aiutare i familiari della vittime di incidenti stradali. “In questi giorni ci siamo resi conto di quante spese e di quanto sia difficile affrontare, non solo umanamente ma anche economicamente, tutto questo – ha detto Antonello -. Giuseppe era una persona buona e generosa, con il suo lavoro ha aiutato tantissime persone in difficoltà, anche solo portando i medicinali a casa magari ai più anziani, alle persone sole che avevano bisogno. Vogliamo portare avanti il suo nome facendo questo gesto, glielo dobbiamo. La moto era la sua passione, amava andare in moto, abbiamo temuto molte volte che questo suo amore un giorno ce lo portasse via presto da noi e purtroppo è accaduto, ma non abbiamo rimpianti o rimorsi, perchè lui era uno chiuso ed introverso ma capace di aprirsi e di donare gioia a chi voleva bene e chi gli stava accanto”.  Nei prossimi giorni saranno forniti maggiori dettagli su questa iniziativa.

 

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