Accappatoi e bidoni vuoti davanti a palazzo d’Orleans. Un attacco violento, nella dialettica, per la gestione della crisi idrica al presidente della Regione Renato Schifani. “Non si può intervenire ora che siamo al culmine – ha detto Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera – i disagi avvertiti questa estate sono tutti da addebitare a Schifani – continua – che ha messo in campo tutte le misure che avrebbe dovuto attivare l’anno scorso quando l’emergenza era già scoppiata”.

In questi giorni la Sicilia ha raggiunto l’apice della crisi idrica e sulle retrovie si acuisce lo scontro politico. Cinque comuni e oltre 2 milioni di siciliani convivono da tempo con forti disagi, situazione che difficilmente potrà essere risolta nel breve tempo.

“Il peggio deve ancora accadere”

Faraone, in particolare, chiama in causa la poca tempestività degli interventi e denuncia il grave disagio di agricoltori e allevatori, con cui nei giorni scorsi ha avuto interlocuzioni. “Il peggiore deve ancora accadere – afferma – cinque comuni siciliani Troina, Cerami Nicosia e Sperlinga Gagliano e saranno senza un dito d’acqua e verranno riforniti soltanto con le autobotti – continua – fra qualche giorno saremo costretti a pagare le autobotti per poter dare l’acqua ai siciliani”.

Il numero due di Italia Viva manifesta la sua preoccupazione per l’attuale condizione di altri tre Comuni capoluogo: “Da oltre 110 giorni alcuni rioni di Caltanissetta e Agrigento sono rimasti a secco – sottolinea – Palermo, dalla prossima settimana comincerà le turnazioni e se non dovesse piovere nell’immediato, la situazione andrà solo a peggiorare”.

“No poteri commissariali a Schifani”

Una delle soluzioni, secondo Faraone, è la nomina di un commissario non corrispondente al presidente della Regione. “Credo che il governo nazionale debba accendere i riflettori in Sicilia non dando a Schifani nuovi poteri. Oggi siamo qui in accappatoio e bidoni per testimoniare che siamo arrivati all’anno zero. Se non piove fino a novembre siamo nei guai”.

La Regione ha manifestato l’intenzione di stanziare 50 milioni contro l’emergenza idrica ma per il capogruppo di Italia Viva non è sufficiente. “La crisi ormai ci ha travolto e tutto quello che si sta realizzando servirà per il prossimo anno, mentre nel 2024 stiamo soffrendo e continueremo a soffrire”.

“No comment” alle dichiarazioni di Faraone

Palazzo d’Orleans non commenta quelle che definisce “le scomposte e offensive dichiarazioni dell’onorevole Faraone che sembrano mirare, pericolosamente, a esarcebare gli animi, alimentare la tensione sociale e ingenerare ostilità immotivata nei confronti del presidente della Regione, che invece è impegnato, da tempo, nel progetto di realizzazione dei termovalorizzatori per superare definitivamente il problema dei rifiuti”. “Un’emergenza – si legge in una nota – sulla quale l’onorevole Faraone è stato sempre distratto, anche nei cinque anni del governo Crocetta, nel quale la sua compagine politica aveva indicato proprio l’assessore al ramo”. Vengono, invece, definite “farneticanti le dichiarazioni di Faraone sull’ambizione del presidente Schifani a diventare Capo dello Stato”.

Varchi: “Da Faraone siparietti a favore di telecamera”

“Le pretestuose polemiche ed i siparietti a favore di telecamera di Faraone nei confronti del Presidente della Regione Siciliana sono infondati nel merito e pongono un tema di metodo – afferma il parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi – Le sfide che la nostra terra è chiamata a vincere, grazie alla fruttuosa sinergia tra Governo Schifani e Governo Meloni, necessitavano di soluzioni straordinarie come i poteri commissariali che consentiranno di colmare ritardi ultra decennali”.

“ Io stessa, prosegue Varchi, condividendo appieno gli obiettivi del Presidente Schifani, mi sono attivata nelle sedi istituzionali per garantire che la Sicilia resti sempre centrale nell’agenda di Governo. Al tempo stesso, il Comune di Palermo, guidato da una coalizione di centrodestra a sostegno del Sindaco Lagalla, ha ottenuto molti e concreti segnali di attenzione da Roma”.

“Per tale ragione – prosegue Varchi- se rispetto al 2022 lo scenario politico è mutato, con un rinnovato posizionamento di Italia Viva nel centro sinistra, nella già programmata e fisiologica verifica di maggioranza di metà mandato, se ne prenderà atto e si adotteranno le scelte consequenziali per evitare da parte di alcuno politiche “dei due forni” e offrire ai palermitani un’azione di governo della città chiaramente ispirato ai valori del centro destra che compattamente e convintamente ogni giorno rinnova il proprio sostegno al Sindaco di Palermo e al Presidente della Regione Siciliana”, ha concluso il parlamentare di Fratelli d’Italia”.

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