Catania, 2 ottobre 2024 – Completata la segreteria provinciale del Sicet Cisl: al fianco del segretario generale Francesco Laudani, vanno Tiziana Spera e Lorenzo Asero. L’elezione dei due nuovi componenti è avvenuta in occasione del consiglio generale territoriale del sindacato degli inquilini e della casa della Cisl, svoltosi alla presenza dei segretari generali Mimma Calabrò (Sicet Cisl Sicilia) e Maurizio Attanasio (Cisl Catania). Collegato da remoto, Fabrizio Esposito, segretario nazionale del Sicet.

Riflettori puntati sull’emergenza abitativa a Catania, un fenomeno che continua ad aggravarsi, perché aumenta il numero di famiglie in disagio economico e sociale. «Sia il venir meno di alcune forme di sostegno al reddito, sia a causa della morosità incolpevole – spiega Laudani – aumenta il numero delle famiglie con sfratto esecutivo. Vanno dunque aggiornate le liste delle graduatorie di edilizia popolare riservate alle categorie “Disagio Socio Economico e Sfrattati”».

«Il dramma del disagio abitativo può essere affrontato con maggior efficacia solo se tutte le parti interessate del territorio, organizzazioni sindacali, enti locali, Iacp e altri – aggiunge – agiscono sinergicamente, nel rispetto dei propri ruoli, mettendo a fattor comune le proprie competenze e conoscenze.»

«Seguendo questo modello di interazione – continua Laudani – si sta instaurando una proficua collaborazione con lo Iacp di Catania, così come la sottoscrizione presso l’assessorato comunale alla Famiglia e alle Politiche sociali, dell’accordo di collaborazione riguardo l’agenzia per la casa “Habito”, strumento che si prefigge di sostenere e accompagnare le numerose famiglie catanesi segnate da fragilità sociali ed economiche prive di una casa».

Per Attanasio, «l’importanza strategica delle politiche abitative e la promozione e la tutela dell’ambiente e del territorio hanno bisogno di una grande attenzione e di un importante sforzo organizzativo per garantire presenza e, quindi, tutela e rappresentanza delle istanze, dei bisogni dei cittadini più deboli, quei cittadini che altrimenti rischiano la marginalità non soltanto fisica, ma anche esistenziale».

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