E’ definitiva la condanna all’ergastolo per Giuseppe Sallemi, 45 anni, e Luciano Giammellaro, 73 anni, i due custodi lentinesi responsabili del duplice omicidio di Massimiliano Casella, 47 anni, Agatino Saraniti, 19 anni e del tentato omicidio di Gregorio Signorelli, avvenuto nel febbraio del 2020 in un fondo agricolo in contrada Xirumi, a Lentini. I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la sentenza emessa nel marzo scorso dalla Corte di Appello di Catania, respingendo, così, i ricorsi presentati dalle difese degli imputati.

Il furto di arance ed il delitto

Secondo quanto emerso dalle indagini della polizia e coordinate dai magistrati, i tre catenesi si sarebbero diretti in un appezzamento di terreno per rubare delle arance ma contro di loro gli imputati avrebbero esploso dei colpi di fucile che non hanno dato scampo a Saraniti e Casella mentre riuscì a salvarsi Signorelli, trasportato in ospedale a Catania. Venne interrogato dagli inquirenti a cui raccontò di essere rimasto vittima, insieme agli altri due catanesi, di una vera e propria spedizione punitiva.

Il cambio di scenario

Nel corso del processo, però, c’è stato un cambio di scenario dopo che Sallemi ha addossato le responsabilità del duplice omicidio a Giammellaro ed al figlio di quest’ultimo ma né il pm né i giudici hanno creduto alla sua versione.

La perizia

Inoltre, su richiesta della difesa di Giammellaro, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Ragazzi, venne chiesta una perizia sulle condizioni fisiche dell’imputato visto che il testimone,  Gregorio Signorelli, affermò di averlo visto correre verso una delle vittime. Secondo il legale, l’anziano avrebbe problemi di deambulazione che gli avrebbero impedito di correre.  Il perito, nella sua relazione, ha spiegato che “appare evidente che il Giammellaro all’epoca dei fatti non presentasse alcun importante deficit ambulatorio che impediva in assoluto una corsa, o un passo veloce, in andamento lineare …”.

Gli avvocati

Questi i difensori delle parti civili: gli avvocati Emiliano Bordone, Fabio Presenti, Pierpaolo Montalto, Rossana Scibetta, Emilio Laferrera, Barbara Ronzivalle  e da Gregorio Signorelli, 37 anni, scampato all’agguato ed assistito dall’avvocato Paola Lopresti.