“E’ mio preciso dovere difendere l’onorabilità mia personale ma soprattutto dell’Ordine dei Medici, istituzione al centro di attacchi chiaramente preordinati. già ben prima delle elezioni avevo presentato alla polizia postale una serie di documenti che ora accompagnerò con altro materiale”.

E’ dura la risposta del Presidente dell’ordine dei medici di Palermo Toti Amato alla diffusione della notizia della presentazione di un esposto alla procura all’indomani dell’annullamento delle elezioni.

Oggi, infatti, una delegazione della lista Rinnovare con in testa il candidato presidente Giovanni Imburgia si è recata alla Procura di Palermo per formalizzare un esposto. Contestualmente la corrente chiede al Presidente Nazionale dell’Ordine di commissariare immediatamente l’Ordine di Palermo per garantire la piena legalità alle prossime elezioni.

L’attacco del dottor Imburgia

A rendere noto esposto e richiesta di commissariamento è lo stesso dottor Imburgia “Sono profondamente deluso per quanto accaduto durante le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine dei Medici di Palermo. Ho proposto la mia candidatura alla Presidenza dell’Ordine pieno di entusiasmo, convinto di partecipare ad una competizione leale tra colleghi che indipendentemente dalle diverse posizioni, nutrono reciproco rispetto. Ho organizzato una squadra formata da bravi medici, ma soprattutto da persone perbene con la stessa mia ambizione: ridare all’Ordine di Palermo la dignità che gli compete” scrive Imburgia nella sua comunicazione.

“Fin dai i primi giorni di votazione abbiamo voluto presidiare legittimamente i seggi, anche se l’ordine non ci ha concesso nessun membro nella commissione di voto e mi è molto dispiaciuto vedere strumentalmente organizzare riunioni, convegni, consegna dei camici ai giovani medici nelle sale attigue a quella dove si votava. Credo che nei giorni delle elezioni sarebbe stato più corretto non inventarsi scuse per chiamare a raccolta tanti colleghi…”

“I candidati della nostra lista “Rinnovare” hanno affrontato la competizione con lo spirito di un sano e leale confronto. La nostra legittima presenza al seggio ha permesso di scoprire uno squallido quanto palese imbroglio. La presenza nel registro dei votanti di firme di colleghi non presenti, che non hanno votato, o addirittura fuori città, oltre ad essere un fatto gravissimo è semplicemente umiliante per chi deontologicamente esercita la nobile professione medica. Ma davanti a tutto ciò non abbiamo potuto che intervenire chiamando noi le forze dell’ordine, prontamente intervenute, che ringrazio, e bloccare tutto. I responsabili devono rispondere del loro operato, per questo una nostra delegazione questa mattina si è recata alla Procura di Palermo per formalizzare un esposto”.

La replica di Amato

“Non conosco il contenuto dell’esposto ma posso rispondere in maniera netta alle accuse che riguardano la formazione del collegio. Io personalmente, e non soltanto io, ho invitato gli esponenti della lista Rinnovare ad indicare un componente nel seggio. Si è proposta soltanto una dottoressa che però risultava essere candidata. In assenza di altre indicazioni è stato composto il seggio dopo numerosi inviti  a indicare qualcuno”.

“Solo dopo, a seggio ormai costituito e operante, si è tornati a sollevare il problema ipotizzando l’invalidità delle elezioni. Una serie di azioni che insinuano il sospetto che la strategia fosse questa già dall’inizio: cercare una scusa per invalidare le elezioni”.

La richiesta di commissariamento

Oltre all’esposto Imburgia chiede di Commissariare l’ordine di palermo “Chiediamo al Presidente nazionale dell’Ordine di procedere immediatamente al commissariamento dell’Ordine di Palermo, affinché le prossime elezioni si svolgano con personale terzo nel pieno rispetto della legalità. Da candidati, come medici e cittadini abbiamo il dovere di tutelare tutti i colleghi dallo strano “errore” riscontrato al seggio (un medico che avrebbe firmato come votante ma che invece si trovava a Torino ndr). Lo dobbiamo a tutti i colleghi e soprattutto ai giovani che hanno partecipato con entusiasmo e che sono rimasti giustamente scandalizzati” ha concluso Giovanni Imburgia candidato presidente della lista Rinnovare.

“Sono io a sentire il dovere – gli risponde ancora Amato – di tutelare l’Istituzione e tutti i colleghi, compresi i componenti della Commissione elettorale, di fronte all’opinione pubblica e alle infamanti insinuazioni e lo farò con documenti e fatti”