Palermo 20 agosto 2024 – In occasione dello sciopero nazionale per l’intero turno dei dipendenti Rai e Rai Way del 23 settembre, la Slc Cgil Palermo ha organizzato per lunedì un presidio sotto la sede della Rai, in viale Strasburgo 19, dalle 8,30 alle 11,30, aperto a tutte le lavoratrici e ai lavoratori.

Alla base della mobilitazione, indetta da Slc Cgil Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Fnc, Snater, la richiesta di rilanciare il servizio pubblico, mettendo in pratica atti a salvaguardia di un futuro incerto. A destare preoccupazione, i tagli  al canone Rai, la probabile vendita di ulteriori quote di RaiWay per poi fonderle con Ei Towers, per finanziare una ipotesi di piano industriale, il tema dell’indipendenza dal potere politico.

“Lunedì i lavoratori e le lavoratrici della Rai scioperano, perché reclamano  il rinnovo del contratto e perché sono preoccupati per il futuro del proprio lavoro e del destino di un’azienda che deve tornare a esercitare il suo ruolo trainante nel mondo dell’informazione e della produzione culturale – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio – L’obiettivo dello sciopero è rivendicare un tavolo di confronto su una diversa ipotesi di  rinnovo contrattuale, sensibilizzare le istituzioni sull’esigenza di un progetto che ridefinisca e rilanci ruolo e scopo dell’azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, bloccare la paventata vendita delle quote di maggioranza di Raiway, garantire risorse certe in grado di assicurare un futuro all’azienda e trattare l’azienda come un un centro produttivo eccellente, capace di realizzare da sé i propri contenuti più che come una stazione appaltante”.

Nel 2027 scadrà la convenzione che assegna alla Rai il compito di assolvere al servizio pubblico radio televisivo, con la relativa assegnazione dei proventi del canone.

“Non possiamo arrivare a quella data – aggiunge l’Slc Cgil –  con un’azienda che, sempre più, viene percepita come un problema invece che una risorsa. Mentre la Rai è una risorsa del paese per la sua grande tradizione e per il patrimonio di competenze, saperi e conoscenze che poche altre aziende possono vantare. Oggi, a questa tentazione, va sommata la rivendicazione di altri soggetti che ritengono di assolvere, per la propria quota parte, al compito di servizio pubblico. È per questo che noi chiediamo un giusto contratto per i lavoratori ed un disegno chiaro che rimetta la Rai al centro del nostro sistema informativo e culturale, che sia riconoscibile come pluralista e democratico”.

 

 

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