Siamo lontani quanto il giornalista era considerato fonde cognitiva della notizia, oggi alcuni (troppi) giornalisti locali possono essere considerati dei mercenari inaffidabili, manipolatori; ma sono pur sempre tutelati dalla Costituzione e dalla Legge italiana.  

Negli ultimi quarant’anni alcuni giornalisti sono riusciti a trasformare Gela nel luogo meno ospitale d’Europa, sono riusciti a creare personaggi inesistenti nella realtà quali: “Superpoliziotti”, “Uomini della Legalità”, “Uomini dell’Antiracket”, “Raffineria dà ricchezza e non inquina 1986”, tutti soggetti (giuridici o persone) mendaci, inventati a tavolino e divulgati, che hanno distrutto la città. Dopo la (vecchia) TeleGela degli anni ottanta, e alcuni giornali cartacei; purtroppo si continua a sponsorizzare gente che è all’incontrario di quella che si fa apparire. Crocetta, Caponetto, vari superpoliziotti che vivono di illegalità sono gli esempi più eclatanti di una città antinomica. 

Gela è conosciuta nel mondo per la sua: falsità, diffamazione, incoerenza e corruzione, tutti fattori che hanno messo in ginocchio l’economia, e hanno fatto scappare le più brillanti menti, la migliore forza lavorativa, i professionisti, gli industriali, in favore di gente mediocre che annida all’interno delle istituzioni da generazioni costantemente tutelati da alcuni strani giornalisti.

Mi chiedo. Può un mediocre gestire e programmare il problema acqua; la manutenzione delle dighe, la costruzione del nuovo dissalatore, la realizzazione di pozzi artesiani, il problema rifiuti; la gestione del settore urbanistico; la manutenzione stradale, la Sanità, il PRG, le Bonifiche, i rapporti con Eni?. Può un mediocre portare a Gela investimenti da Bruxelles, da Roma, da Palermo, o semplicemente (in futuro) da Caltanissetta?; non può!… al massimo può blaterare discorsi privi di fruttuosità, sempre gli stessi da vent’anni su giornali e tv; i giornalisti (non tutti) come consuetudine, lo faranno apparire il messia, lo mistificheranno fino a farlo apparire all’incontrario di quello che è…,(da mediocre a personaggio preparato, della legalità, etc); basta la conduzione di una trasmissione, la pubblicità, la presentazione di un libro, o un piccolo spettacolo in piazza, e il gioco è fatto.

Ho analizzato la situazione sociale gelese sia oggettivamente che soggettivamente, ho notato un altro fatto inquietante: i giornalisti a Gela unitesi in casta sono sempre gli stessi. Una casta imperforabile che non tollera concorrenza per manipolare la popolazione e portarli a ragionare in un unica maniera, quella monistica (es. gregge di pecore); i giornalisti di fatto, in tanti, molte amiche, hanno lasciato la professione o sono emigrati altrove (forse) perché minacciati dalla casta che viene stranamente tutelata dalla magistratura gelese, in suo malgrado, così facendo, almeno agli occhi miei, perde di credibilità.

La comunicazione è un’arma potentissima, la disinformazione è mafia; alcuni giornalisti a Gela forse inconsapevolmente, o perché collusi con il malaffare, stanno permettendo a pochi di arricchirsi a discapito di molti, hanno di fatto, levato ossigeno ai meritevoli e lo hanno erogato ai mediocri. Penso sia giunto il momento di fare comunicazione procreativa per la città e lasciarsi alle spalle quarant’anni di cattivissima comunicazione manipolatoria.

Francesco Agati

Luogo: Studio Immobiliare, Berchet, 5, GELA, CALTANISSETTA, SICILIA

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