La rissa e l’aggressione scoppiata in un condominio per le feci di un cane è finita con la condanna di due uomini, suocero e genero, a sei mesi di reclusione, pena sospesa oltre al risarcimento danni da quantificare in sede civile.

La vittima dei due parenti era stato un poliziotto aggredito il primo novembre del 2016 mentre in divisa stava andando a montare in servizio, perché nel residence tra le scale erano state trovate delle feci di un cane non raccolti. Alcuni condomini ritenevano responsabile di sporcare i luoghi comuni del condominio il cane dell’agente.

E’ nata una violenta discussione finita con l’aggressione fisica ai danni del poliziotto che è stato portato in ospedale con lesioni alle costole e una prognosi prima di 25 e poi di altri 14 giorni. I due uomini di 75 e 53 anni che lo hanno aggredito sono stati condannati dal giudice monocratico della seconda sezione del tribunale di Palermo Maria La Mantia.

L’agente di polizia è stato difeso dall’avvocato Gioacchino Genchi.  Anche la moglie di uno due aggressori, una donna di 49 anni, difesa dall’avvocato Corrado Sinatra, è stata assolta. Secondo l’agente come è emerso anche dibattimento a sporcare non era il suo cane ma di un chihuahua, che apparteneva ai due aggressori che era libero di girare nel palazzo e di fare i bisogni dove volesse.

Il poliziotto per evitare il peggio e liberarsi dall’aggressione del genero e del suocero era stato costretto a chiamare il 113 e fare arrivare i colleghi che sono riusciti a riportare la calma. Il poliziotto era stato denunciato dagli aggressori. Ma il procedimento nei confronti dell’agente è stato archiviato.