I poliziotti della squadra mobile di Trapani hanno monitorato numerosi incontri fra l’ex vicesindaco di Alcamo Pasquale Perricone e Giosuè Di Gregorio ritenuto esponente mafioso che avrebbe tenuto i contatti con le famiglie di Trapani, Castellammare del Golfo, Calatafimi e con l’’ndrangheta e facendo accrescere il ruolo di vertice di Francesco Coppola al vertice della famiglia mafiosa di Alcamo .

“Quanti voti prendiamo?”

Perricone diceva a Di Gregorio: “Questa cosa di ste Regionali ci interessa vedi ah… e delle Nazionali pure”. Di Gregorio parlava di “qualcosa da dare”, di “quanti voti prendiamo” e ” di “una ventina di euro”. Sono stati monitorati altri appuntamenti. Al termine di uno di essi Di Gregorio disse al fratello: “Dobbiamo votare a questo… e il senatore mi ha dato duemila euro che mi darà mercoledì, Papania… hai capito…”. “Ti ha dato i soldi?”, chiedeva il fratello. “Neanche li ho contati, questo dice è un acconto, poi in questi giorni mi porta un’altra cosa”, rispondeva Di Gregorio. “Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette otto… ventisette, ventotto, ventinove…”, si sentiva mentre contava le banconote. “Basta, non li contare, mica si contano i soldi, non solo mi ha regalato soldi e tu che fai, li conti”, diceva stizzito Di Gregorio.

“Possiamo dare pure le sezioni”

In un successivo incontro Di Gregorio si sbilanciava con un uomo dell’entourage di Papania: “Questo già sono tutte cose sicuri, gli possiamo dare pure le sezioni”. Rocca raccolse 3.361 preferenze, ma non riuscì ad ottenere un seggio all’Ars. “Tra Marsala e Salemi un mare di voti gli ho raccolto”, diceva Di Gregorio, soddisfatto per il lavoro svolto. Non era contento Papania che contestava l’operatore dell’ex vicesindaco. “

Pasquale (Perricone, ndr) lo scienziato della politica ci ha fatto buttare duemila euro per fare mangiare la pizza a quattro spacciatori a Trapani. Sì e no ci hanno portato trenta voti. Un mare di soldi. Questo Giousuè nuddu miscatu cu nienti ci voleva qualche amico giusto e lo faceva sminchiare perché questo si meritava”. Papania sembrava rimpiangere il passato: “Persone serie non ce n’è più, anche questo mondo collaterale di una volta, per quanto deprecabile, un suo senso ce l’aveva… ora corri il rischio di farti male e basta. Qua non se ne capisce più niente, chi conta, chi comanda, la confusione più totale”.

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