Dibattito di grande livello culturale ieri all’Arnas Garibaldi di Catania. La straordinaria simbiosi accademica tra i temi rigorosi della medicina e quelli meno rigidi della filosofia, organizzato dal Dipartimento Materno-Infantile diretto dal Prof. Giuseppe Ettore, ha visto intervenire all’interno di un gremitissimo “Salone Dusmet” uno dei massimi esponenti italiani della pediatria e della neonatologia italiana, il Prof. Gianpaolo Donzelli, direttore del Centro Studi “Fondazione Mayer”.
Al confronto hanno partecipato tanti professionisti dell’Arnas Garibaldi, tra cui non pochi cultori della materia e numerose figure di rilievo nella gestione dell’errore medico in tutte le sue declinazioni, tecnici, medici o giuristi, provenienti anche da altre strutture della nostra isola.
“Il fatto che si scelga l’Arnas Garibaldi – ha detto nella sua introduzione il manager dell’azienda Ospedaliera di piazza S.M. di Gesù – per affrontare temi così delicati, con ospiti di siffatto rilievo nazionale, ci riempie di particolare orgoglio e ci stimola ulteriormente a moltiplicare i nostri sforzi sul tema del confronto e del dibattito”.


Durante l’incontro, il noto accademico ha acceso i riflettori sulla letteratura dell’errore in medicina, con l’intento specifico di individuarne la contemporaneità, tessendo di fatto nuovi interessantissimi scenari.
“In fondo – ha detto durante il suo intervento – siamo viandanti di estrazione umana e culturale diversa, ma tali diversità si sfumano e i pensieri convergono e si legano fra loro, poiché non siamo altro che una comunità di persone ispirata da un unico obiettivo: la cura”.
L’idea del medico visto come viandante della cultura è un concetto che trova le proprie fondamenta negli studi di Sir Charles Scott Sherrington, neurofisiologo, patologo e poeta inglese, già baronetto per meriti scientifici e premio Nobel nel 1932 per aver dato uno straordinario impulso alla conoscenza del dialogo tra le sinapsi cerebrali.
Nell’introduzione di un suo celebre libro, lo scienziato scriveva che il viaggio della cultura non conosce mai fine e che prevede tanti punti di sosta per l’approfondimento dell’errore.
“Studiare gli errori, sia quelli gravi che quelli banali – ha poi affermato su questo punto il Prof Donzelli – significa comprenderli e interpretarli. Ogni errore, qualunque sia la sua natura, tende a venire colpevolizzato, quasi che ci fosse una stretta parentela tra errore e peccato, richiedendo così per ognuno di esso una punizione”.

 
Negli ultimi anni il fenomeno della caccia all’errore medico ha assunto dimensioni sempre più grandi, provocando la nascita di un vero e proprio mercato dell’assistenza legale in sanità, spesso supportato da precise azioni pubblicitarie, incidendo non poco sull’equilibrio della spesa sanitaria nazionale.
“In questo scenario – ha concluso lo scienziato – molte accuse mosse ai medici, in passato rare e in buona fede, finiscono con l’avere un significato diverso, del tutto legato al profitto e all’opportunità, minando alla base il concetto dell’errore come veicolo di crescita. Se il focus rimane sulla ricerca del colpevole, anziché sull’analisi dei processi, si rinforza l’idea che l’errore sia un tabù e che la colpevolizzazione sia un’inevitabile conseguenza”.
Ad introdurre lo studioso sono stati il direttore generale della stessa azienda ospedaliera, il dott. Giuseppe Giammanco, e il direttore sanitario, dott. Mauro Sapienza. Tra gli altri, erano presenti all’incontro anche la dott.ssa Maria Grazia Vagliasindi, già Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, la dott.ssa Marisa Scavo, già Procuratore Aggiunto del Tribunale di Catania, il dott. Alfio Saggio, Presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, il Prof. Salvatore Aleo, già docente di diritto penale all’Università di Catania, e il dott. Salvatore Madonia, direttore sanitario presso l’Asp di Siracusa.
“La cura migliore avviene – ha concluso il dott. Giuseppe Ettore – se il medico e tutto il suo team si confrontano con il paziente allo stesso livello. Occorre sempre ascoltare il paziente e dare la stessa importanza a tutto ciò che ne condiziona il soggiorno in ospedale, quali la nutrizione, l’igiene, il supporto psicologico e quello riabilitativo. Tutti elementi che fanno parte della cura”.

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