I giudici del Tar hanno bloccato le prestazioni sanitarie, da parte delle farmacie, in locali separati e diversi da quelli dell’attività commerciale. I giudici hanno sospeso la nota dell’assessorato regionale che consentiva lo svolgimento delle prestazioni all’esterno.

Prestazioni che, fino ad allora, avvenivano solo negli ambulatori e poliambulatori privati accreditati. Decisione contro cui ha presentato ricorso il sindacato nazionale dei biologi, il Cimest e numerose strutture di laboratorio già accreditate presso il servizio sanitario nazionale. Nell’ambito di questi giudizi si è costituito l’Ordine dei biologi della Sicilia, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino. Il Tar ha accolto in parte la domanda cautelare e, per l’effetto, ha sospeso la nota nella parte in cui permetteva alle farmacie di erogare prestazioni sanitarie a carico del servizio sanitario nell’ambito di locali separati della farmacia.

Le parole di Mariastella Giorlandino

“Siamo certi che il pronunciamento del giudice amministrativo, che riafferma il doveroso e necessario rispetto del principio di legalità nell’agire amministrativo, sia tenuto in debita considerazione da parte di tutte le autorità competenti in materia”, sottolinea Mariastella Giorlandino, presidente Uap, Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata. “La nostra associazione è ben contenta di iniziare a vedere che la legalità si fa avanti”, conclude la presidente.

La precisazione di Federfarma

Ma Federfarma precisa: “Il Tar Sicilia ha sì accolto le istanze di sospensiva dei ricorrenti, ma limitatamente all’utilizzo – da parte delle farmacie – di locali esterni per eseguire prestazioni richieste dall’amministrazione regionale siciliana, mentre l’ha decisamente negata per quanto riguarda l’esecuzione di tutti i servizi nei locali interni della farmacia, in piena coerenza con quanto dispone il decreto legislativo 153 del 2009”.

La pronuncia del Tar e cosa succede

L’effetto della pronuncia del Tar Sicilia, secondo Federfarma, “è quindi facilmente riassumibile: le farmacie continueranno ad erogare, nei locali della farmacia, tutti i servizi relativi alla sperimentazione della cosidetta ‘farmacia dei servizi’, così come richiesti dalla Regione Siciliana per intercettare le esigenze di salute della popolazione e come previsto dal decreto legislativo 153 del 2009 (dalle analisi di prima istanza all’elettrocardiogramma, dall’holter pressorio all’holter cardiaco, dalla spirometria ai prelievi di sangue capillare)”. A detta di Federfarma “quelle stesse farmacie potranno continuare ad eseguire le vaccinazioni e i test diagnostici che prevedono il prelievo di campione biologico a livello nasale, salivare ed orofaringeo anche in ‘aree, locali o strutture esterni, dotati di apprestamenti idonei sotto il profilo igienico-sanitario e atti a garantire la tutela della riservatezza’ come testualmente stabilisce la legge”.