L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha dato avvio a una indagine conoscitiva sui mercati dell’editoria scolastica in Italia. L’inchiesta, che abbraccia le pubblicazioni e gli ausili per studenti e docenti dalla scuola primaria fino alla secondaria di secondo grado, riguarda un mercato di circa 1 miliardo di euro che serve 7 milioni di studenti, le loro famiglie e circa 1 milione di docenti. Contestualmente, è stata avviata una consultazione pubblica.

Focus dell’indagine e consultazione pubblica

L’indagine ha lo scopo di “approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati interessati e una serie di criticità oggetto di ricorrente considerazione pubblica”, come spiega una nota dell’Autorità. Tra i temi sotto esame ci sono l’andamento dei prezzi, le modifiche frequenti delle edizioni, le difficoltà di approvvigionamento, le modalità di distribuzione, e le rigidità nelle adozioni scolastiche. Particolare attenzione sarà data all’integrazione di formati cartacei e digitali e alla circolazione dei diritti di proprietà delle edizioni digitali. I soggetti interessati possono inviare i loro contributi all’indirizzo e-mail IC57@agcm.it entro i prossimi 30 giorni.

Rilevanza economica e culturale del settore

L’Antitrust sottolinea che l’editoria scolastica in Italia è di notevole rilevanza, non solo per l’impatto economico, pari a circa 1 miliardo di euro l’anno, ma anche per il suo impatto stagionale su circa 7 milioni di studenti e le loro famiglie, nonché per il coinvolgimento di quasi un milione di docenti. La particolare valenza culturale del libro ha portato all’adozione di normative speciali che influenzano profondamente il settore.

Le critiche del Codacons

“Fa bene l’Autorità a puntare il faro sul mercato dei libri di testo, un business da 1 miliardo di euro per gli editori. La spesa delle famiglie per l’acquisto dei libri scolastici aumenta di anno in anno, e in base ai dati Istat nell’ultimo mese i prezzi dei testi sono rincarati del 4,9% su base annua, portando la spesa per i libri a raggiungere i 700 euro a studente per alcuni indirizzi di studio”. Così il Codacons che sottolinea che, con questa decisione “ha accolto le nostre denunce”.

“Ogni anno, attraverso piccole modifiche ai testi, una nuova prefazione, capitoli introduttivi e cambiamenti minimi, si immette sul mercato un nuovo testo scolastico che deve essere acquistato per sostituire quello dell’anno precedente. Un danno per le famiglie che devono così acquistare un nuovo libro indicato dai professori, andando incontro ad una spesa aggiuntiva che porta il conto complessivo del caro-scuola a raggiungere, tra libri e corredo, la soglia dei 1.300 euro a studente – ha proseguito il Codacons -. Per questo ci siamo rivolti anche alla procura della Repubblica, che dovrà accertare se tale strategia di marketing possa configurare possibili reati come quello di truffa”