“C’eravamo subito accorti che qualcosa non quadrava”. Così Mimma Calabrò della Fisascat Cisl commenta la decisione del presidente della Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia di chiedere un parere sulla regolarità della procedura per il conferimento di incarichi dirigenziali.

“Riteniamo che utilizzare un atto di interpello per le funzioni dirigenziali – aggiunge la sindacalista – faccia venire meno il principio cardine che la contrattualizzazione a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione debba passare solo ed esclusivamente da un concorso pubblico. Non esiste altra strada”.

“Analoga valutazione era stata fatta anche da Cobas Codir – aggiunge Calabrò – E siamo lieti che i nostri rilievi siano stati accolti. Tutto ciò avviene mentre sul tavolo restano aperte questioni ben più importanti e urgenti che riguardano i diritti dei lavoratori (Ford, Peo etc) e le procedure di definizione della stabilizzazione di tutto gli ex Pip in Sas”.

“Continueremo a vigilare sul rispetto delle regole – spiega Stefano Spitalieri Segretario Generale Fisascat Cisl Sicilia – sempre al fianco dei lavoratori”.

Cobas: “Qualcosa più si un semplice dubbio”

“Il Presidente della Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia, incalzato dai rilievi mossi dal Cobas-Codir e da Fisascat Cisl, relativamente alla procedura finalizzata al conferimento di incarichi dirigenziali, ha convocato un apposito Consiglio di Amministrazione, il quale all’unanimità, con anche il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha deliberato di affidare un incarico, al Professore Avv. M. Marinelli, il quale dovrà fornire un apposito parere sulla regolarità della procedura posta in essere dalla Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia (SAS)”. A dichiararlo sono Michele D’Amico e Valerio Adragna, responsabili regionali del Cobas-Codir, Settore Partecipate della Regione Siciliana.

Le parole dei sindacalisti

“Non vi è dubbio, se il Consiglio di Amministrazione della Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia (SAS) ha incaricato persino uno dei massimi esponenti in diritto amministrativo, le argomentazioni giuridiche addotte nei nostri rilievi – commentano i due sindacalisti – hanno sortito l’effetto di generare qualcosa di più di un semplice dubbio. Ciò, nonostante l’impropria procedura per il reclutamento di incarichi dirigenziali a tempo pieno e indeterminato, utilizzata da SAS, quella dell’atto di interpello, sia stata approvata, supponiamo distrattamente, dalla Giunta di Governo Regionale con un’apposita delibera”.

“Per meglio comprendere di cosa stiamo parlando e senza volere scendere nei particolari meccanismi della normativa vigente – commentano ulteriormente D’Amico e Adragna – la Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia (SAS) intenderebbe utilizzare una procedura già utilizzata nell’Amministrazione Regionale. In alcuni dipartimenti regionali carenti di figure dirigenziali, l’Amministrazione Regionale ha utilizzato una procedura, quella dell’atto di interpello interno, prevista da una specifica norma, per contrattualizzare funzionari direttivi, dipendenti della medesima amministrazione nell’area della dirigenza, a tempo determinato. Scaduto il termine di utilizzo nell’area della dirigenza, i funzionari direttivi ritornano a ricoprire il ruolo iniziale di funzionari direttivi.

Il meccanismo e la procedura

“La Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia (SAS) – continuano i due sindacalisti – invece intenderebbe utilizzare la medesima procedura utilizzata nei dipartimenti regionali per contrattualizzare funzionari direttivi societari nell’area della dirigenza, contrattualizzandoli non a tempo determinato bensì a tempo indeterminato, eludendo così la normativa vigente che impone, per le contrattualizzazioni a tempo indeterminato, solo e soltanto il concorso pubblico. Non a caso la Corte di Cassazione ha ribadito quanto previsto dalla normativa vigente in materia, acclarando, con un’apposita ordinanza, che, nelle società a partecipazione pubblica, la selezione del personale a tempo indeterminato – incluso quello dirigenziale – deve essere preceduta dall’esperimento di procedure concorsuali pubbliche e aperte”.

Le norme

“In buona sostanza – proseguono i due responsabili del Cobas-Codir – le norme attualmente vigenti, in materia di reclutamento di personale nell’area della dirigenza, prevedono che se si utilizza la procedura dell’atto di interpello interno si possono contrattualizzare funzionari interni nell’area della dirigenza per un tempo determinato, se invece si decidesse di contrattualizzare dirigenti a tempo indeterminato non c’è altra scelta che la procedura del concorso pubblico e aperto”.

“Ma vi è di più – concludono D’Amico e Adragna – nonostante a esaminare le istanze di partecipazione vi sia un’apposita commissione formata anche da esperti esterni alla Società Consortile Servizi Ausiliari Sicilia, la procedura prevederebbe anche che sia la stessa Società, non si capisce in virtù di quale diritto divino, a riservarsi, chi contrattualizzare e chi non ammettere, in spregio alle più elementari norme costituzionali”.

Articoli correlati