Il commissario dell’Ati idrico di Siracusa, Rosaria Barresi ha disposto l’aggiudicazione alla Rti Acea Molise srl e Cogen spa della selezione per l’individuazione del socio privato della società mista a cui sarà affidato la concessione del servizio idrico integrato nel Siracusano per un periodo di 30 anni per un valore complessivo di  1.264.314.474,00.

Il ribaltone dei Comuni

Si interrompe una lunga telenovela che ha avuto numerose puntate iniziate quando l’assemblea dei sindaci decise, in un primo momento, nel 2020,  di affidare il servizio idrico ad una società interamente pubblica, salvo poi accorgersi due anni dopo che i Comuni non solo erano a corto di risorse economiche ma anche di personale, per cui sarebbe stato difficile accollarsi ogni costo. Da qui, la decisione di indire una nuova assemblea, optando per una soluzione diversa, cioè una società a maggioranza pubblica e con un partner privato al 49%.

Il commissariamento

Nel gennaio del 2023 la Regione ha disposto il commissariamento dell’Ati idrico ed il funzionario ha provveduto alla gara d’appalto costellata da ricorsi al Tar ma soprattutto si è aggiunto un intoppo che ha interessato la stessa Rti: :durante la seduta di gara dello scorso 11 aprile, a Palermo, la commissione giudicatrice si era accorta che il certificato camerale della società mandataria Acea Molise riporti come scadenza societaria la data del 31 dicembre 2050. Un problema che, evidentemente, è stato superato.

Rete colabrodo, Siracusa prima in Italia

Secondo uno studio di Utilitaliala federazione che riunisce le aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas,  “le condizioni di massima criticità, con valori superiori al 65%, sono state registrate a Siracusa (67,6%), Belluno (68,1%),Latina (70,1%) e Chieti (71,7%)”. Le cause, secondo questo studio, sono da ricondurre “alla vetustà degli impianti, prevalente soprattutto in alcune aree del territorio, e a fattori amministrativi, riconducibili a errori di misura dei contatori e ad allacci abusivi” si legge nel rapporto.