“A 25 anni dalla sua scomparsa, Palermo ricorda Nicolino Billitteri, vigile del fuoco che ha sacrificato la propria vita durante le operazioni di spegnimento del terribile incendio di un palazzo in piazza Cascino. Il mio pensiero e la mia vicinanza sono rivolti oggi ai suoi familiari e l’estremo sacrificio di Nicolino Billitteri è ancora oggi ulteriore occasione per ringraziare i Vigili del fuoco per il costante impegno e la dedizione a tutela e salvaguardia dei cittadini”.

Lo ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla che stamani ha partecipato alla commemorazione della morte di Nicolino Billitteri nella sede del Comando provinciale dei Vigili del fuoco.

Per il suo sacrifico, l’amministrazione Comunale di Palermo ha ritenuto di installare nel 2016 un cippo commemorativo all’interno della villetta di piazza Generale Cascino, in prossimità dei luoghi del tragico evento.

L’incendio del 1999

Nicolino Billitteri, morì nel rogo. Uno stabile in cui vivevano 54 famiglie. Le fiamme partirono da un negozio di giocattoli, Licata molto famoso all’epoca, che si trovava nelle viscere dell’edificio. Là c’erano i magazzini.
Agli inizi del 2000 per la tragica vicenda fu arrestato e successivamente condannato il proprietario, Nicolò Licata, accusato di aver appiccato il fuoco per contrasti con il fratello.

Venticinque anni fa anche la tragedia di via Pagano

Lo scorso 11 marzo si celebrò a Palermo anche il XXV anniversario della morte in servizio del caposquadra Giuseppe Siciliano, insignito della Medaglia d’Argento al Valor Civile e riconosciuto “Vittima del Dovere”, caduto durante un intervento di soccorso tecnico urgente l’11 marzo 1999 nella tragedia di via Pagano a Palermo.

Alla sua memoria nel novembre del 2017 il comando ha intitolato la sede distaccata di Corleone mentre l’amministrazione comunale di Palermo, riconoscendo il gesto eroico compiuto da un proprio figlio, ha ritenuto di intitolargli la villetta presente nei paraggi del luogo del crollo che ne causò la morte.

La tragedia di via Pagano ebbe altre due vittime. Quello dell’11 marzo 1999 fu un pomeriggio tragico. Dopo il controllo tecnico vi fu il crollo di un’ala della palazzina che provocò la morte complessiva di tre persone: rimasero uccisi anche i suoceri di Siciliano, Maria Gugliotta e Salvatore Finocchio. Anche oggi i vigili del fuoco ricordano l’evento su X (l’ex Twitter) con un post alla memoria di Siciliano e delle altre due vittime.