“Questa mattina il Centro per l’Impiego di Palermo è stato preso d’assalto da centinaia di palermitani che la scorsa settimana si sono visti sospendere il pagamento dell’assegno di inclusione per mancata convocazione presso il Centro per l’impiego”, lo dichiara Salvatore Imperiale, presidente della IV Commissione consiliare.

“Disservizio che penalizza chi ha bisogno e gli impiegati del CpI”

Imperiale prosegue: “Un disservizio che penalizza sia chi ha bisogno del sostegno economico, prontamente sospeso dall’Inps, sia gli impiegati del CPI, che devono fronteggiare la rabbia e la frustrazione continua dei percettori ADI che vengono convocati da un ufficio o un altro senza alcuna chiarezza. Chiederò un tavolo di confronto tra Ministero, Centro per l’impiego e Servizi sociali del Comune di Palermo in maniera tale da affrontare in maniera risolutiva la problematica”.

Scovati 341 furbetti del reddito di cittadinanza nel Palermitano

Il mese scorso sono stati disposti gli arresti domiciliari per i 341 furbetti scoperti dai carabinieri sono stati disposti dal tribunale del riesame di Palermo e confermati dalla Cassazione nei confronti di Antonino Giannetto 50 anni, titolare del Caf Circolo Fenapi fiscalità a previdenza di via Nicolosi 2 a Monreale e Laura Tusa 49 anni collaboratrice del centro assistenza fiscale. I giudici hanno disposto anche il sequestro del Caf di Monreale.

L’operazione a Monreale

I carabinieri della compagnia di Monreale hanno eseguito due misure cautelari, emesse dal gip di Palermo e confermate dal tribunale del Riesame, agli arresti domiciliari nei confronti di un 40enne e di una 39enne, entrambi del luogo, indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Indagine su falsi documenti per il reddito di cittadinanza

L’indagine, coordinata dalla procura, è scattata tra il 2021 e il 2022. Secondo quanto accertato dai militari il gestore e una collaboratrice di un centro di assistenza fiscale (Caf) monrealese, hanno prodotto una serie di attestazioni e documenti falsi, successivamente allegati alle pratiche per l’ottenimento del reddito di cittadinanza.

Pagamenti illeciti e minacce per pratiche fraudolente

Coloro che si rivolgevano ai due responsabili del Caf pagavano circa 200 euro per ottenere l’esito positivo della pratica. I due arrestati, in base a quanto raccolto dagli investigatori, per recuperare il denaro dai debitori, li minacciavano e prospettavano la sospensione dei sussidi se non avessero saldato quanto pattuito.

Nel corso dell’inchiesta sono stati individuati e denunciati 341 percettori del reddito di cittadinanza che si sono avvalsi del Caf pur non avendo i requisiti previsti dalla legge, hanno indebitamente ricevuto circa 2 milioni e 400 mila euro.

L’operazione, che mette in luce l’efficacia dell’attività dei Carabinieri nel contrastare i reati contro la pubblica amministrazione e nel tutelare le risorse dello Stato, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità economica e sociale.

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