Il Comune di Palermo lascia in stato di abbandono tantissimi marciapiedi e strade, ma quando si tratta di intimare la sistemazione in aeree che apparterrebbero a privati è perentorio e impone precise prescrizioni da eseguire in pochissimo tempo. Anche se poi alla fine si scopre che è lo stesso Comune a cui spetta la manutenzione dei marciapiedi. E’ quanto hanno scoperto i titolari di una autorimessa dove in prossimità di uno dei due ingressi un passante è caduto e si è fatto male. Per eliminare il pericolo è stata notificata un’ordinanza lo scorso 5 settembre del 2023 per l’esecuzione immediata di messa in sicurezza di un tratto di marciapiede sottostante la griglia di areazione, che era sprofondata.

La motivazioni dell’ordinanza

Un provvedimento motivato dalla necessità di eliminare una situazione di “alto rischio per l’incolumità delle persone” che utilizzano a qualsiasi titolo le aree di proprietà privata percorrendo il tratto di marciapiede interessato dallo sprofondamento delle griglie di areazione, “presenti nel tratto antistante l’immobile”. Contro quel provvedimento i titolari ritenendo che i lavori non spettassero a loro hanno presentato una nota di osservazioni contro l’ordinanza, accompagnata da una perizia a firma di un architetto, la quale attestava che l’intercapedine sottostante alla griglia di areazione ceduta dai locali dell’immobile di proprietà, non era accessibile.

Il ricorso al Tar

La nota non sortiva l’effetto sperato e così i proprietari assististi dagli avvocati Alessandro Palmigiano e Licia Tavormina hanno presentato un ricorso al Tar. I giudici amministrativi della seconda sezione, con presidente Federica Cabrini, ed estensore Fabrizio Giallombardo, hanno accolto la tesi affermando che “l’intervento di riparazione per cui è causa dovrà essere adeguatamente – e tempestivamente – posto in essere dalla resistente amministrazione, onde prevenire ulteriori gravi episodi, come quello alla base dell’odierna controversia”.

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