Nel primo pomeriggio di lunedì 29 luglio inizierà a Palermo il presidio Coldiretti davanti alla Presidenza della Regione.

Coldiretti Sicilia, “Interventi approvati ma non attuati”

Centinaia di agricoltori stazioneranno giorno e notte in piazza Indipendenza perché “gli interventi indispensabili già approvati dal presidente Renato Schifani dopo la grande manifestazione del 28 maggio scorso, ad eccezione del voucher fieno, non sono state ancora attuati”.

La nota prosegue: “Diamo atto al presidente della sospensione del pagamento delle irrigazioni di soccorso ma è solo un piccolo intervento che non basta – sostiene Coldiretti Sicilia –.  Aspettiamo il piano di contenimento della fauna selvatica che è diventato vitale per salvare le produzioni letteralmente annientate dai cinghiali. In alcune aree della Sicilia gli attacchi agli uomini sono continui e solo in ordine di tempo a Tusa (Me) un agricoltore di 73 anni è stato assalito con gravissimi danni fisici. È la Regione che può intervenire autonomamente e ancora non ha ultimato l’iter avviato da mesi”.

“Aspettiamo istituzione tavolo politico”

Coldiretti inoltre sottolinea: “Aspettiamo l’istituzione del tavolo politico l’unico in grado di poter indicare la strategia economica per gli agricoltori nonché il varo delle consulte degli agricoltori nei consorzi di bonifica che in attesa della riforma di cui si sono perse le tracce. Non si può pensare di mantenere ancora strutture assolutamente non in grado di gestire l’emergenza senza la presenza di chi in campo ci vive.

Presidiamo l’istituzione che deve essere a fianco degli agricoltori nelle cui campagne non c’è più neanche una goccia d’acqua anche perché si avvii un piano di manutenzione delle strutture che non porti a sprechi come quelli visti negli ultimi giorni”.

Il decalogo per l’agricoltura, l’appello all’Ue nel manifesto di Coldiretti

Nelle settimane scorse, la Coldiretti ha messo a punto un “Manifesto” in dieci punti sulle misure che chiede ai nuovi vertici di Bruxelles. L’Europa che vogliamo è il titolo del “decalogo” finalizzato a rilanciare l’agricoltura, valorizzare il ruolo dei produttori, difendere qualità e trasparenza dei prodotti agroalimentari, sostenere il reddito degli agricoltori. Un documento dettagliato che parte dagli aiuti della Pac (Politica agricola comune) che Coldiretti chiede di incrementare per due finalità strategiche: assicurare l’autonomia alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio generazionale. Coldiretti a questo proposito ribadisce la funzione della Pac “uno strumento prioritariamente agricolo e non ambientale” da cui dipende il futuro del cibo e conseguentemente stabilità, pace e democrazia.

Reciprocità

La parola d’ordine non può che essere una: reciprocità. Per scrivere la parola fine alla concorrenza sleale. La difesa del cibo si basa anche sul no al Nutriscore, l’etichetta nutrizionale che inganna i consumatori e danneggia i prodotti di qualità, e al cibo realizzato in laboratorio. Grazie alla Coldiretti la questione dei prodotti alimentari artificiali è diventata di dominio pubblico.

Il nostro Paese ha varato una legge che vieta produzione, trasformazione e importazione che è diventata un modello. Dodici Paesi dell’Unione Europea infatti hanno sottoscritto un documento che prevede una moratoria sul cibo a base cellulare. E dall’altra parte dell’oceano Florida e Alabama hanno varato una normativa analoga a quella nazionale. Altra questione chiave per garantire una dieta sana e di qualità è il riconoscimento di un giusto reddito per gli agricoltori. Per Coldiretti la Pac dovrà incentivare un modello che favorisca gli accordi di filiera affinché nella catena del valore non venga svantaggiato l’anello dei produttori.

Semplificazione

Al settimo punto la semplificazione delle regole dello Sviluppo rurale e il rafforzamento degli investimenti in ricerca (a partire dalle Tea) e formazione. La promozione dell’innovazione deve diventare, per Coldiretti, un driver della Ue. Tra le proposte una campagna di sostegno all’agricoltura di precisione, investimenti europei per sistemi di intelligenza artificiale per superare i ritardi su questo fronte presidiato dai giganti tech di Stati Uniti e Cina.

Altro capitolo quello della gestione dei rischi che deve puntare anche a una maggiore flessibilità e velocità nell’accertare i danni e nella ricostruzione del capitale di anticipazione per assicurare la continuità dell’azienda. Senza dimenticare il contenimento della fauna selvatica necessario per tutelare il reddito degli agricoltori. E ultimo, non certo per importanza perché potrebbe rappresentare la vera svolta, la cancellazione della burocrazia che oggi – denuncia Coldiretti – obbliga gli agricoltori a produrre più carte che alimenti