Il Comitato esistono i diritti torna a parlare di Cannabis terapeutica. Oggi alla Real Fonderia, vicino alla Cala di Palermo, il Comitato esistono i diritti ne ha parlato insieme ad avvocati, a neuropsichiatri ed ai familiari dei malati.

I militanti del Comitato Esistono i diritti da anni danno voce a questa istanza. “Dal corpo dei malati, al corpo e al cuore della politica che deve assumersi le sue responsabilità”, questa la richiesta che da molti anni è “cavallo di battaglia” del comitato che che attraverso iniziative, sit in e continua ricerca del dialogo cerca di portare avanti.

Gli interventi

Sono intervenuti tra gli altri Gaetano D’Amico, Valentina Chinnici, Alberto Mangano, Pino Apprendi, Eleonora Gazziano, Giuseppe Miceli, Antonio Ferrante, Giusi Chinnici, Martina Rao, Monica Sapio, Nadia Spallitta, Antonino Martorana, Anna Linda, Cordaro Marco, Traina e Rossana Tessitore.

D’Amico, “Bisogna superare gli steccati ideologici”

Gaetano D’Amico presidente e fondatore del Comitato esistono i diritti, ha sottolineato: “Nel mio intervento alla maratona oratoria sulla cannabis terapeutica ho ribadito la necessità di superare gli steccati ideologici in nome di una battaglia a favore di tante e tanti siciliani che soffrono”.

Una lunga storia di battaglie, dalle unioni civili ai diritti dei detenuti

Nel corso degli anni, innumerevoli le battaglie condotte dal comitato, nato dalla tenacia proprio di D’Amico, impegnato in politica (e per tanti anni nel Partito Radicale) e nel sociale, con lo sguardo sempre oltre le apparenze, alla ricerca di una società più giusta e inclusiva.

“All’inizio – racconta D’Amico – eravamo quattro gatti, ma in brevissimo tempo il comitato si è ingrandito ed evoluto”.

Sit in, manifestazioni, appelli alle istituzioni. Il comitato ha sempre fatto sentire la propria voce.

“La prima battaglia – ricorda il fondatore – è stata quella per ottenere la legge regionale sulle unioni civili anche tra persone dello stesso sesso che abbiamo chiesto ben prima della legge Cirinnà. Ci sono voluti 5 anni. Da 5 anni invece, lottiamo a Palermo per l’approvazione del Regolamento che prevede l’istituzione del garante comunale dei diritti dei detenuti. Il Regolamento è stato approvato dalla giunta Orlando e adesso siamo in attesa della nomina del garante”.