L’aspra guerra di mafia che insanguinò la provincia di Agrigento tra gli anni ’80 e ’90 lasciò dietro di sé morti e ferite nel tessuto sociale. Tra i protagonisti di quel conflitto che vide contrapporsi Cosa Nostra e la Stidda vi fu Pietro Ingaglio, esponente di spicco della cosca mafiosa di Campobello di Licata, condannato all’ergastolo per la sua appartenenza all’organizzazione rivale di Cosa Nostra. Dopo decenni di carcere, per Ingaglio si è aperto uno spiraglio di speranza grazie ad una sentenza della Corte di Cassazione che potrebbe portare alla sua scarcerazione condizionale.

La decisione della Corte di Cassazione

“Le relazioni predisposte hanno posto in evidenza gli ulteriori progressi del detenuto, indicativi del ravvedimento dopo la condanna e nel corso dell’espiazione della pena carceraria, costituiti dalla regolare condotta tenuta, dalla partecipazione attiva alla rieducazione, all’ammissione al lavoro esterno, dalla fruizione con esito positivo di numerosi permessi premio anche presso il domicilio originario”. Così la Cassazione ha aperto un flebile spiraglio per la concessione della libertà condizionale nei confronti di Pietro Ingaglio, 66 anni, ergastolano di Naro, con un passato nella Stidda di Campobello di Licata e protagonista della guerra di mafia esplosa fra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta. Lo riporta La Sicilia.

La guerra di mafia

Tra gli anni ’80 e ’90, Ingaglio visse un periodo caratterizzato da una violenta guerra di mafia che causò centinaia di morti in tutta la provincia di Agrigento. Questo conflitto sanguinoso contrapponeva Cosa Nostra e la Stidda. Ingaglio fu condannato per la sua appartenenza alla Stidda di Campobello di Licata, organizzazione che all’epoca era in aperto contrasto con Cosa Nostra. Durante questo periodo, Ingaglio sopravvisse a un tentativo di omicidio, presumibilmente guidato da Josef Focoso.

Il percorso giudiziario di Pietro Ingaglio

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Giuseppina Di Bucchianico per conto di Ingaglio. Nel 2010, Ingaglio era stato condannato all’ergastolo. Un precedente ricorso, che mirava a ridurre la pena a trent’anni di reclusione, era stato respinto. Questa volta, invece, la decisione della Cassazione potrebbe aprire la possibilità di un rilascio per Ingaglio, che ha sessantasei anni.

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