“Eroe della cultura” era stato definito Luigi Sarullo, storico dell’Arte siciliana e domani, 4 luglio, ricorre il 52esimo dalla sua scomparsa. A lui si deve il “Dizionario biografico degli artisti siciliani”, un’Opera che redasse in oltre trent’anni di solitarie ricerche e che mai altri si erano avventurati a compilare.

Eroe perché colmò, senza il sussidio del mondo accademico o collaborazioni redazionali di altri studiosi, il vuoto cognitivo sistematico che avrebbe condannato all’oblio gran parte degli artisti minori siciliani che con il suo Dizionario hanno potuto continuare ad esistere. Pittori, scultori e architetti – già scomparsi – riempirono le pagine di quanto Vittorio Sgarbi definì come “lo strumento di base della relativa ricerca scientifica”.

E Geneviève Bresc Bautier, conservatrice del Louvre, parlò di “nuove strade aperte alla ricerca; Paolo Portoghesi sottolineò proprio il valore dell’Opera di Luigi Sarullo in relazione alla consegna alla memoria di artisti altrimenti sconosciuti. Qualche anno addietro Palermo dedicò una via a Luigi Sarullo, inserendolo, così, in quella enciclopedia vivente che è la toponomastica di ogni città.

A. S.