Non si ferma l’onda delle aggressioni negli ospedali siciliani. Un uomo di 32 anni di Menfi si è scagliato contro sedie e porte del reparto di Psichiatria dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, dopo aver litigato con un medico.

La lite e la follia in reparto

L’uomo, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe andato in escandescenza durante un diverbio con il dottore rompendo quattro sedie e due porte del reparto. Lanciato l’allarme, gli agenti del commissariato locale hanno identificato il trentaduenne denunciandolo alla Procura per danneggiamento aggravato.

Un soccorritore aggredito ad Agrigento

Nelle scorse settimane era toccato a un soccorritore giunto sul posto di una chiamata con l’ambulanza. Il soccorritore della Seus, è stato aggredito dal paziente soccorso e da un familiare di quest’ultimo. È successo ad Agrigento. L’uomo è stato picchiato ferocemente, ha perso conoscenza a causa delle percosse ed ha riportato un trauma cranico a causa del quale è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio dove è sotto osservazione.

L’aggressione a Villa Sofia

E ancora. Un paziente ha danneggiato il triage dell’ospedale di Villa Sofia. L’uomo ha danneggiato la stanza, gettando a terra il computer e la stampante, gli strumenti utilizzati dai sanitari e la barella. Non si conoscono i motivi che hanno portato l’uomo a compiere questo gesto. Sono intervenuti gli agenti di polizia che lo hanno bloccato.

Violenza all’ospedale Piemonte di Messina

A maggio, invece, un’aggressione all’ospedale Piemonte di Messina. In paziente, recatosi in ospedale in seguito a un malessere, ha iniziato a inveire contro gli operatori sanitari e in particolare contro un’infermiera. A scatenare l’ira dell’uomo e dei suoi familiari, la comunicazione dell’infermiera che aveva semplicemente avvisato il paziente che la visita del medico di turno sarebbe avvenuta dopo alcuni minuti di attesa in quanto tutte le sale, compresa quella del codice rosso, erano impegnate con pazienti in corso di accertamenti. Da lì l’aggressione verbale, non sfociata in aggressione fisica soltanto grazie all’intervento delle forze dell’ordine.

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