Oltre trent’anni di carriera musicale interrotti da una complicazione legata ad un intervento chirurgico. Muore Ferdinando Napoli, 50 anni, il dj che ha fatto ballare migliaia di palermitani e non solo. Una scalata partita dai pub della sua città d’origine, Palermo, fino a diventare una stella anche nei principali club esteri. La sua musica è stata riconosciuta ed apprezzata su palcoscenici internazionali, esibendosi anche ad Ibiza, l’isola spagnola con i night club più conosciuti al mondo.

Nandhouse“, così è conosciuto dai più, aveva iniziato a mixare dischi nel 1989, entrando nel vivo della movida palermitana degli anni ’90. Il suo cuore, che aveva fatto battere generazioni di palermitani, si è fermato a causa di una dissezione dell’aorta, un’emergenza medica spesso fatale. I funerali di Ferdinando si celebreranno mercoledì 3 luglio alla chiesa sant’Orsola alle 11.

La carriera

La sua fama non si è limitata alla Sicilia: Nandhouse ha conquistato il palcoscenico internazionale, arrivando ad esibirsi anche nel cuore della musica da ballo, Ibiza. La sua esperienza radiofonica nel 1992 ha contribuito ad ampliare il suo raggio d’azione, spingendolo a collaborare con i più importanti gruppi organizzatori di eventi in Sicilia. Ha condiviso il palco con alcuni dei più grandi nomi della musica elettronica internazionale, da Franco Moiraghi a Claudio Coccoluto, da Ralf a Little Louie Vega.

Gli amici, hanno avviato una raccolta fondi per aiutare la famiglia nelle spese. Per chiunque voglia contribuire, può consultare il profilo Instagram del dj: https://www.instagram.com/p/C84xKVtsQhJ/

Il cordoglio sui social

In tanti si sono stretti al dolore di parenti e amici per la triste scomparsa di Ferdinando. “Caro Nanduccio… alla fine noi tutti ti aspettavamo con il cuore in gola, sicuri che ce l’avresti fatta e invece ci hai lasciati ancora più basiti e te ne sei andato via così…lasciandoci increduli ed esterrefatti. Non si può accettare con cuore leggero tutto questo, ma non ci rimane altro che pensarti con il tuo innegabile entusiasmo insieme alla tua consolle a fare ballare i tuoi nuovi amici con la tua magica musica. Ricordo quando provavi nella tua stanzetta e quanto desiderassi fare il dj e oggi questo sogno si è avverato, sei famoso e tanti ti vogliono bene e ti hanno apprezzato per la bella persona che sei stato. Buon viaggio Nanduccio. Ti voglio bene cuginetto del mio. Per sempre nel mio” – scrive una cugina sui social -.

“Lo vedi amore mio? Sei famoso! E conoscendoti mi stai già rispondendo “ma chi famoso u birriuni!” Con quella tua risata del cazzo che mi resterà per tutta la vita dentro alla testa. Vorrei dirti che forse prima o poi mi abituerò alla tua assenza, ma sappiamo bene entrambi non sarà così…come ti ho promesso sto cercando di tenere duro, di reggere, ma non so se riuscirò a mantenere questa promessa ancora per molto, per cui, se dovessi farlo ti chiedo di perdonarmi vita mia. Avrei solo voluto dirti di più quanto ti amassi, spero mi perdonerai, il mio cuore è a brandelli…tuo fratello. Ti amo” – scrive un amico -.
Poi, il lungo messaggio del cugino: “Ho fatto molta fatica a pubblicare questo post, che è davvero molto, molto personale. Mi piacciono i social, ma alcune cose, alcuni limiti con la vita privata non li supero facilmente. Mio cugino Nan Dho Use non c’è più. Ed è un dolore immenso, improvviso, che sta straziando la nostra famiglia, quel popolo di zii e cugini con cui è iniziata la mia vita e che è ancora, nonostante distanze infinite di anni, chilometri e abitudini, un filo fortissimo di affetto sincero e profondo. Eravamo e siamo molto uniti, tutti. E Nando… Era uno dei miei cuginoni grandi. Perché tre anni, allora, erano tantissimi. Era fighissimo, Nando, un dj fenomenale. Bello come il sole. Un drago, con i vinili degli anni Novanta e adesso, con la stessa passione, riempiva qualunque locale, dietro la consolle. Mentre io diventavo un piccolo rocckettaro, lui diventava il grande Nandhouse, richiestissimo ovunque da decenni e ora un riferimento, un dj VERO. Sorvolo su tutto ciò che ci lega personalmente, ed è tanto, tantissimo, il mondo di ricordi. Ma era soprattutto un ragazzo BUONO, dal cuore d’oro, capace di darti l’anima, se avevi bisogno. Ci siamo ritrovati, ANCHE, nella musica, perché la musica è una sola, ed in fondo… è amore. E io ti penserò, cugino mio, e voglio che il mondo ti conosca con l’ultimo lavoro tuo, bellissimo peraltro, che abbiamo commentato insieme qui, e che pubblico nel giorno in cui la vita bastarda ci ha fatto questo scherzo atroce. E ti saluto come mi hai sempre salutato tu: “Ti voglio bene, cugi'” Te ne vorrò sempre anche io, e già mi manchi moltissimo. Ciao, caro, carissimo Nando.”

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