Iniziano le schermaglie in vista del rimpasto nella giunta Schifani. Schermaglie a distanza. Ad aprire le danze è stato il governatore Renato Schifani che ha confermato le voci di cambiamenti in giunta ed ha fissato entro la fine di luglio la linea di confine. Insomma si andrà al riposo estivo con la nuova giunta insediata.

A cambiare saranno sicuramente gli assessori partenti verso Bruxelles e dunque si comincia con Marco Falcone, ma sicuramente ci saranno altri saluti. Ma Schifani, nel frattempo, ha anche dato le sue pagelle dicendosi deluso da tre dei suoi attuali assessori. Si tratta di Roberto Di Mauro assessore all’Energia di marca Movimento per l’Autonomia, di Elena Pagana Assessore al Territorio di marca FdI e di Mimmo Turano, assessore a Istruzione e Formazione di marca Lega.

Mentre con quest’ultimo le tensioni non sono nuove, con gli altri così non sembrava anche se con gli Autonomisti c’è qualche divergenza nelle ultime settimane. Pomo della discordia è l’Autonomia differenziata visto che il MpA è l’unico alleato ad aver criticato aspramente la nuova legge e ad aver annunciato mobilitazione contro la norma che invece piace a Schifani unico governatore del Sud che si è schierato a favore. Ma il vero tema della “delusione” di Schifani è la situazione determinatasi per la discarica di Lentini negli ultimi giorni.

Ma i partiti non ci stanno e difendono almeno due degli tre assessori “deludenti”.

Raffaele Lombardo non ci sta

“Mi meraviglia la critica che il presidente della regione rivolgerebbe all’assessore Roberto Di Mauro. In verità fino ad oggi gli ho sentito rivolgere nei confronti dell’assessore all’Energia solamente apprezzamenti per ‘il buon senso, la fattività, la saggezza, l’impegno instancabile’. Sono certo che è questo il suo sentimento…” risponde a distanza l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo.

Il monito agli assessori

“Una vicenda che mi ha amareggiato per la totale assenza di coesione nell’azione di governo” aveva detto Schifani in una intervista al Giornale di Sicilia parlando della chiusura della discarica di Lentini. “L’assessorato all’Ambiente e quello ai Rifiuti hanno agito senza coordinarsi costruttivamente fra loro e soprattutto senza avvisarmi delle conseguenze che potevano nascere dalle loro azioni. Ho dovuto impegnare tutto il mio staff, e per questo ringrazio, uno per tutti, il capo di gabinetto Totò Sammartano, per risolvere il problema. Ma questa situazione mi fa pensare che serve un cambio di passo e lo chiederò a tutti gli assessori. Tra loro serve maggiore coesione e coordinamento con la presidenza, soprattutto quando dalle loro azioni possono dipendere tensioni sociali. Chi non si atterrà a questo metodo si metterà fuori dalla giunta da solo. Non posso essere il destinatario delle disfunzioni altrui”.

Non ci stanno neanche da Fratelli d’Italia

Le critiche erano piovute anche su Elena Pagana, assessore al territorio e Ambiente “Siamo assolutamente convinti del buon operato dell’assessore al Territorio e Ambiente Elena Pagana, che sempre con grande impegno, professionalità e rigore ha affrontato il mandato conferitole dal presidente Schifani. La Sicilia con la gestione dei rifiuti attraversa emergenze ataviche e radicate e occorre trovare la giusta sintesi tra burocrazia e politica affinché non siano i siciliani a scontare la cronica mancanza di impiantistica” scrivono in una nota i coordinatori regionali di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese e Giampiero Cannella. “Nel merito – aggiungono – ogni riferimento alle attività svolte dall’assessorato (e non dall’assessore, come prevede la legge) all’Ambiente, nel pieno rispetto del testo unico ambientale, è stato lungamente anticipato al Dipartimento Acque e Rifiuti, il quale ha adottato la revoca di un proprio decreto nel mese di marzo. Le ragioni per cui poi si è determinata una crisi non rientrano nelle attribuzioni previste al Dipartimento Ambiente”.

“In ogni caso il momento attuale impone un gioco di squadra all’interno della giunta regionale – sottolineano Pogliese e Cannella – e siamo certi che l’assessore Pagana e tutti gli esponenti di Fratelli d’Italia abbiano lavorato con impegno e in maniera sinergica e continueranno a farlo nell’esclusivo interesse dei siciliani. Non mancano al presidente Schifani autorevolezza ed esperienza per rendere ancora più incisiva l’azione di governo che deve necessariamente passare dalla condivisione e dalla tutela di tutte le forze politiche alleate”.

Il rimpasto

In ogni caso il rimpasto si farà e Schifani annuncia che sceglierà in piena autonomia un sostituto per Marco Falcone al bilancio, c he Edy Tamajo resterà alle Attività produttive e che non cambieranno neanche gli equilibri. Il governatore continuerà a riferirsi al risultato delle regionale del 2022 quindi il numero degli assessori non cambierà per nessuno, Dc e MpA compresi