La presentazione del programma delle Attività 2024-2025 rappresenta un momento importante per la città, legata fortemente al mondo del teatro, luogo di arte e di cultura. Si riparte con coraggio, quindi, con quattro repliche per ogni spettacolo in programmazione e con un cartellone variegato che offre un saggio del ricco panorama teatrale italiano in cui si intrecciano i temi universali e in cui si fanno convivere scrittori culturalmente distanti. E dunque gli spettatori, siano abbonati o fruitori occasionali, potranno scegliere all’interno di un’offerta vasta e diversificata, articolata in percorsi tematici.

“In un momento storico come quello attuale – ha dichiarato il Direttore Artistico Orazio Torrisi – in cui sembra che le esperienze dei secoli passati non abbiano lasciato alcuna traccia, alla luce dell’inasprirsi dei conflitti fra varie nazioni, paesi e popolazioni, il teatro ha l’urgenza, la necessità e a nostro avviso il dovere morale di mettersi al servizio dell’uomo per lanciare messaggi e spunti di riflessione. È necessario ritornare ad un nuovo Umanesimo, un nuovo Rinascimento per la storia dell’uomo dove mettere al centro dell’attenzione tutte le azioni legate ad esso e alla sua vita, partendo dall’infanzia per rivedere lo stupore negli occhi dei bambini che scoprono cose nuove, giorno dopo giorno. L’obiettivo che ci poniamo verso gli spettatori è quello di cogliere ancora nei loro sguardi lo stesso stupore infantile per le cose che vedono o alle quali assistono durante uno spettacolo. Ritornare ad emozionarsi, con il cuore e con la mente affinché anche l’anima si nutra. Tutto questo può essere possibile solo dando strumenti di comprensibilità della storia, del racconto. Per avere una progettualità sul futuro, è necessario avere contezza del presente, partendo dall’esperienza del passato. Questa è la linea che ci ha guidato nel proporre un programma di attività estremamente ricco che non si basa soltanto sul teatro classico ma che pone all’attenzione della comunità di Siracusa, della provincia e della regione tutta, anche i testi di teatro contemporaneo che sono più vicini ai giovani, con uno sguardo attento anche ai testi di teatro civile con l’auspicio che possano suscitare momenti di riflessione. Non mancheranno certamente le rassegne di teatro ragazzi a cui presteremo molta attenzione e rassegne rivolte al femminile con Parola d’Attrice. Sarà anche istituito un Premio Nazionale di Teatro Contemporaneo dedicato alla grande attrice Piera Degli Esposti rivolto alle attrici.

“La presentazione del programma delle attività della nuova stagione teatrale – ha dichiarato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – richiama l’impegno che l’Amministrazione ha compiuto per far sì che la città riavesse il suo teatro, luogo di incontro e di scambio culturale. Il secondo anno consecutivo dà conferma della capacità progettuale e culturale del direttore artistico Orazio Torrisi che con coraggio porta a quattro repliche settimanali gli spettacoli del cartellone classico. Desidero esprimere la mia approvazione per aver inserito anche quest’anno una rassegna dedicata ai ragazzi e per aver dedicato una rassegna di teatro civile con temi di attualità in un momento storico in cui si deve rieducare l’altro all’empatia e al rispetto”.

“Teatro Massimo Città di Siracusa: avanti con coraggio e consapevolezza – afferma Fabio Granata, assessore alla Cultura della città di Siracusa-. Nel condividere la gioia per la presentazione della seconda stagione del nostro Teatro, oltre a ringraziare Orazio Torrisi e il suo team affiatato e professionale e i tanti cittadini che ci hanno dato fiducia, il mio pensiero non può non andare al Sindaco Francesco Italia che, nel corso degli anni e nella dinamica dei ruoli ricoperti, ha condiviso con me, più di ogni altro, l’ossessione e la passione per la restituzione di questo Teatro ai siracusani. Abbiamo così definitivamente eliminato uno dei “buchi neri” del nostro tessuto culturale, restituendo alla Città il suo smagliante Tempio laico. Sarà una seconda stagione importante, arricchita da una stagione musicale affidata alla esperienza e alla professionalità dell’Asam di Vittorio e Corrado Genovese e da altre proposte teatrali innovative e d’avanguardia. Alla Città servono coraggio, impegno civile, consapevolezza culturale: il Teatro, il nostro Teatro, ci aiuterà in questo difficile cammino”.


Stagione 2024-2025 – Cinque Cartelloni

Sul palcoscenico del Teatro Massimo Città di Siracusa per la Stagione 2024-2025 si snoderà un ricco cartellone che rappresenta un excursus tra i testi più avvincenti e amati del teatro di prosa. Sul palcoscenico di Via del Teatro, un programma che si sviluppa sul doppio asse classico/contemporaneo con titoli considerati pilastri del teatro e della letteratura di tutti i tempi. Per questa nuova sorprendente stagione, i cartelloni saranno cinque. Accanto ai 10 spettacoli di teatro tradizionale, ci saranno, infatti: #NuovoTeatro con altri 10 spettacoli; Teatro Civile con 6 spettacoli; Teatro Ragazzi e un teatro al femminile con Parola d’Attrice.

Il 24 ottobre, l’alzata di sipario con un classico di Luigi Pirandello La giara o ‘A Giarra, con protagonista il grande Tuccio Musumeci con il suo bagaglio di vita interamente dedicata al teatro – ma anche alla televisione e al cinema – dove continua a mietere successi e ad affascinare il pubblico. A dirigerlo in questa edizione del testo pirandelliano Giuseppe Dipasquale, dopo il successo del debutto nel mese di giugno a Catania. Con la forza della maschera che sa imprimere magistralmente ai suoi personaggi, Tuccio Musumeci impersonerà un ‘Zi Dima questa volta umoristicamente feroce nella sua contesa con il suo alter ego Don Lollò, interpretato da Angelo Tosto. A supporto della comica e irresistibile coppia di antagonisti, una compagnia di grande livello composta da Filippo Brazzaventre, Vincenzo Volo, Pietro Casano, Luciano Fioretto, Claudio Musumeci, Lucia Portale, Ramona Polizzi, Federica Gurrieri.

Dal 7 dicembre sarà la volta de Il Malato immaginario di Molière, con la regia dello straordinario ed esilarante Salvo Ficarra, le musiche di Lello Analfino e con Angelo Tosto che diventa un capo comico perfetto nelle vesti di Argan. È una delle opere più divertenti e attuali di Molière. In scena: Lucia Portale, Anita Indigeno , Filippo Brazzaventre, Daniele Bruno, Emanuele Puglia, Giovanni Rizzuti, Cosimo Coltraro, Luca Fiorino, Giovanna Criscuolo. Il tema della medicina, le controversie che genera, le passioni che scatena sono ancora oggi tema di dibattito pubblico. Ficarra riporta il testo alle sue origini e ne esce fuori uno spettacolo divertente e ironico.

Grande ritorno, dal 21 novembre, per l’attrice Maddalena Crippa che insieme con Maximilian Nisi metterà in scena Un Sogno a Instanbul, per la regia di Alessio Pizzech dal bestseller di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul”. In scena Mario Incudine, che firma anche le musiche e Adriano Giraldi. Alberto Bassetti racconta di Max e Maša e del loro amore. Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, viene mandato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del ’97. Un amico gli presenta la misteriosa Maša Dizdarević, “occhio tartaro e femori lunghi”, austera e selvaggia, splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, due figlie che vivono lontane da lei. Scatta qualcosa. Un’attrazione potente che però non ha il tempo di concretizzarsi. Max torna in patria e, per quanto faccia, prima di ritrovarla passano tre anni. Bassetti trae un testo teatrale di grande forza e suggestione, “avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco”.

Il 5 dicembre arriveranno Le Intellettuali (Femmes savantes) testo raffinato e colto di Molière, regia di Giovanni Anfuso, con Giuseppe Pambieri, Giorgio Lupano e Micol Pambieri. La commedia affonda le sue radici nella cronaca parigina, traendo origine da un episodio realmente accaduto. Un testo che, nonostante sia stato scritto nel 1672, ci invita a non sottometterci a nessun potere. E poiché in ogni vero copione comico si celebra continuamente il potere, ci piace notare che in Femmes savantes la parola «potere» è quella che vola di più.

Dal 23 gennaio, sarà in scena Parlami d’amore (Quando la radio cantava la vita), testo di Costanza Di Quattro, regia di Pino Strabioli, con Mario Incudine e Antonio Vasta al pianoforte e alla fisarmonica. Testo e musica sono i capisaldi di questo spettacolo che racconta come la radio sia entrata nelle case degli italiani divenendo da un lato megafono della propaganda fascista e dall’altro mezzo di divulgazione musicale, dallo swing al jazz. L’istrionico Mario Incudine rende omaggio alla canzone d’autore in una messa in scena leggera e scanzonata.

Il cartellone proseguirà dal 13 febbraio con Il fu Mattia Pascal, di Luigi Pirandello, con la regia di Giorgio Marchesi e Simonetta Solder, drammaturgia musicale eseguita dal vivo da Raffaele Toninelli, con Giorgio Marchesi, attore di teatro molto apprezzato e volto amatissimo delle fiction e serie Tv, tra cui Vanina. Il testo asseconda la contemporaneità dei temi trattati nell’opera: il rapporto con la propria identità, oggi moltiplicata dai tanti “profili” che utilizziamo per comunicare sui social. Con leggerezza il classico di Pirandello si apre anche alle nuove generazioni in uno spettacolo che ha ricevuto apprezzamenti da parte della critica specializzata e del pubblico.

Altro testo amato dal pubblico La Maria Brasca di Giovanni Testori, adattamento e regia di Andrèe Ruth Shammah (arriva in scena dal 27 febbraio). Nel corso della sua lunga carriera ha firmato oltre cento regie teatrali (molte delle quali ormai nella storia del teatro italiano) dirigendo, tra gli altri artisti come Franco Parenti, Isabella Ferrari, Antonio Albanese, Gioele Dix, Carlo Cecchi. Testo portato in scena negli anni ‘60 da Franca Valeri, poi fu Adriana Asti e adesso a far vivere uno dei personaggi femminili che grida al mondo la potenza della passione, l’amore per la vita vissuta fuori da ogni costrizione, convenzione, compromesso è Marina Rocco. Con lei sul palcoscenico Mariella Valentini, Luca Sandri e Filippo Lai.

Ritorna, dal 13 marzo, dopo il successo della scorsa stagione con “Il compleanno” di Pinter, uno dei registi contemporanei che hanno fatto la storia del teatro internazionale ovvero Peter Stein che firma Crisi di nervi (tre atti unici) di Anton Cechov, con Alessandro Averone, Sergio Basile, Maddalena Crippa, Gianluigi Fogacci, Alessandro Sampaoli, Emilia Scatigno. Gli atti unici del grande autore russo sono stati rappresentati in tutto il mondo. Scritti tra il 1884 e il 1891 e ispirati alla commedia francese e al genere del vaudeville, molto alla moda in Francia ai tempi di Cechov, sono stati fonte di ispirazione e di studio per gli attori e gli scrittori di teatro e divertimento per intere generazioni di spettatori di tutte le lingue.

Si proseguirà, dal 10 aprile, con la leggerezza del Piccolo Grande Varietà, di Marot’s che rivedrà nuovamente sul palco lo straordinario Tuccio Musumeci diretto da Mario Sangani. Lo spettacolo ripercorre la storia del Varietà dagli inizi del ‘900, attraverso il Café-Chantant, il Musical, la Rivista e l’Avanspettacolo in un avvicendarsi scoppiettante di sketch, macchiette, calembour, canzoni. Lo spettacolo ha registrato il tutto esaurito nella stagione precedente. Un viaggio nel tempo in un mondo attraente ed esilarante fatto di paillette e lustrini, di canzoni e balli, popolato da comici e fantasisti, dai primi del ‘900 sino agli anni ’60.

La stagione si concluderà – dal 15 maggio – con un altro classico di Luigi Pirandello Il piacere dell’onestà per la regia di Alessandro Averone, che lo vedrà in scena con Alessia Giangiuliani, Laura Mazzi, Marco Quaglia, Gabriele Sabatini e Mauro Santopietro. Un ritorno atteso dal grande pubblico che lo ha applaudito nella scorsa stagione al Teatro Greco di Siracusa nelle vesti di Giasone in Medea, nell’adattamento di Federico Tiezzi.

Il maestro Tuccio Musumeci sarà anche protagonista dello spettacolo cult della tradizione siciliana: il musical Pipino il breve che dopo il grande successo di pubblico e di critica che riscuote da ormai 45 anni è tornato con una produzione rinnovata del Teatro della Città riscuotendo un grandissimo successo tanto da inserire ripetutamente repliche aggiuntive. Lo spettacolo – capolavoro dell’indimenticabile Tony Cucchiara – con l’inossidabile attore siciliano nei panni del re di Francia Pipino andrà in scena durante il periodo delle festività natalizie, come fuori abbonamento, dal 17 dicembre.

NuovoTeatro – anticipazioni

Sperimentazione e innovazione, attualità e ultime tendenze culturali sono il fil rouge della drammaturgia contemporanea. Il cartellone #nuovoteatro parte con dieci proposte – con le migliori firme drammaturgiche di questi anni – e per il quale il Teatro della Città, venendo anche incontro agli spettatori meno legati all’idea dell’appuntamento fisso con la poltrona in teatro – ha immaginato proposte di abbonamento più snelle ed elastiche, con la possibilità di acquistare le card.

Queste alcune anticipazioni degli spettacoli in cartellone:

Appuntamento a Londra, regia di Carlo Sciaccaluga, con Lucia Lavia e Luigi Tabita. La metafisica dell’amore è a Londra, in una camera di albergo in cui un uomo d’affari riceve la visita di una donna, che dice di essere la sorella di un suo vecchio amico. Tra mistero e vecchie storie del passato, il testo del Premio Nobel Mario Vargas Llosa, ci ricorda che la verità non è, si crea ed esiste solo nella relazione tra un soggetto e l’altro.

Favola, testo di Fabrizio Sinisi, regia, scena e costumi di Giorgia Cerruti con la Piccola Compagnia della Magnolia è una tragedia da camera contemporanea i cui protagonisti sono G e D, una coppia chiusa in una stanza. Lei ha dimenticato tutto, anche qualcosa di terribile; lui sa tutto. Opera in cinque atti in cui anche lo spettatore viene chiamato ad interagire nel palcoscenico-mondo.

Harem di Alberto Bassetti, prodotto da associazione Città Teatro in collaborazione con VersoArgo, per la regia di Manuel Giliberti, con Simonetta Cartia, Deborah Lentini, Annalisa Insardà e Cecilia Mati Guzzardi e con Emanuele Puglia. Una tragicommedia dell’attesa, in cui Bassetti consegna alle attrici quattro personaggi di un periodo storico federiciano che però hanno le caratteristiche di donne moderne alle prese con la ricerca delle proprie identità. E mentre si ride, si riflette sul rapporto tra potere e dipendenza.

La prova di Bruno Fornasari, con i Filodrammatici di Milano, è una commedia amara scritta sull’onda del movimento #metoo. Un testo sulle opinioni confuse per verità assolute e uno sguardo satirico sull’estenuante gioco di ruoli tra maschi e femmine.

La vita al contrario. Il curioso caso di Benjamin Button, di Francis Scott Fitzgerald, elaborazione teatrale di Pino Tierno, regia di Ferdinando Ceriani, con Giorgio Lupano. In una messinscena onirica e suggestiva, Giorgio Lupano dà anima e corpo alla storia dell’uomo nato anziano che ha vissuto la sua vita all’incontrario, per dirci che ognuno è speciale.

Arrivano le due puntate di Family day che fanno parte del più ampio progetto di Nicola Alberto Orofino che vede come protagonista la famiglia italiana. La prima puntata porta come sottotitolo “Dio benedisse gli ultimi giorni”, la seconda “Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati”. Se nella prima, la famiglia si ritrova insieme; nella seconda puntata, la famiglia si ritroverà in vacanza al mare.

Luana Rondinelli ritorna al Teatro Massino di Siracusa dopo il successo di “Taddrarite” con Giacominazza che la vede in scena con Giovanna Mangiù. Nella pièce scritta nel 2013, lo spettatore si trova di fronte a due donne meridionali combattive e passionali e racconta le difficoltà che incontra un amore saffico per vivere e sopravvivere in un paesino siciliano.

Il Cortile di Spiro Scimone, regia di Valerio Binasco, con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale è un testo di grande verità e allo stesso tempo surreale. Si ride senza smettere di riflettere. E se nel cortile questi tre uomini-bambini vivono i loro piccoli gesti quotidiani in una discarica senza avere più la cognizione del tempo, una cosa non li abbandona mai: la voglia di vivere.

Teatro Civile

Il Teatro Massimo Città di Siracusa offrirà al pubblico anche un cartellone particolarmente orientato alla narrazione a sfondo sociale e civile che affronta tematiche di bruciante attualità. Spettacoli adatti ad un pubblico eterogeneo con un’attenzione ai giovani, con il fine di riscoprire o sensibilizzare le nuove generazioni su argomenti che spesso risultano lontani dai loro interessi.

Sei i titoli: La grande menzogna, scritto e diretto da Claudio Fava, con David Coco, porta in scena un Paolo Borsellino picaresco, sfrontato, rabbioso, che parla non a manovali mafiosi ma al pubblico dei vivi, quelli dalla corta memoria e quelli che hanno accettato sommessamente le menzogne che si aggirano attorno al depistaggio.

Libere. Donne contro la mafia di e con Cinzia Caminiti, Barbara Cracchiolo, Simona Gualtieri e Sabrina Tellico. Il testo racconta di 10 donne forti e coraggiose che hanno attraversato la mafia e l’hanno combattuta. Un testo necessario per rinnovare la fiducia nella lotta alla mafia.

Se questo è un uomo, di Primo Levi, seduta drammatica di e con Daniele Salvo, Melania Giglio, Martino Duane, Simone Ciampi. Cosa significa oggi, 70 anni dopo, affrontare ancora una volta lo sterminio nazista ed interrogarsi sui motivi e sulle ragioni storiche che portarono l’umanità al periodo più buio della sua storia? In periodo di revisionismo, memoria a breve termine, canzonette, fiction televisive, teatro d’intrattenimento, pornografie performative, reality show ed eroi di un giorno, incontrare la voce di Primo Levi, porta a profonde riflessioni sul senso della vita.

Itria di e con Aurora Miriam Scala ispirato ai “Fatti di Avola” racconta della protesta dei braccianti e della morte di Giuseppe Scibilia il 2 dicembre 1969, attraverso il monologo forte e potente della moglie Itria. Un testo essenziale per non dimenticare i diritti dei lavoratori in un momento storico in cui si ritorna a parlare di gabbie salariali e caporalato.

Una storia di emigrazione è Giocavamo a Mosca Cieca, di Carmelo Miduri, Lo spettacolo trae spunto dal racconto di Miduri “I bambini della croce Bianca”, liberamente tratto da una storia vera accaduta a bambini del Tracomatosario di Bivona negli anni Cinquanta e Sessanta.

La ricetta di Danilo, di e con Totò Galati, per la regia di Claudio Zappalà, racconta l’attività sociale di Danilo Dolci e della sua rivoluzione nonviolenta che gli hanno conferito l’appellativo di “Gandhi italiano”.

Luogo: Teatro Massimo Siracusa, Via del Teatro, 6, SIRACUSA, SIRACUSA, SICILIA

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