Le assunzioni dei nuovi operatori ecologici in Rap arriveranno a breve. Per ripianare il bilancio 2023 servirà invece più tempo del previsto. E’ questo che filtra dal vertice odierno tenuto in tarda mattinata a Palazzo Palagonia fra il sindaco Roberto Lagalla e i rappresentanti sindacali dell’azienda che si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti in città. Mentre sullo sfondo si inizia a ricostruire quanto successo all’interno dell’impianto di Bellolampo, sono stati due i grandi temi al centro della riunione di oggi: la rivitalizzazione del bilancio 2023, chiuso con un passivo da 9,8 milioni di euro, e le assunzioni dei 106 nuovi operatori ecologici.

Sit-in dei futuri operatori ecologici, assunzioni nelle prossime settimane

Risorse umane necessarie non solo a controbilanciare un’emorragia di personale che va avanti da dieci anni, ma anche e soprattutto ad avviare la raccolta differenziata nella zona Nord di Palermo (in quartieri come ad esempio a Mondello e Partanna). E proprio una delegazione di futuri operatori ecologici ha protestato intorno a mezzogiorno davanti a Palazzo Palagonia per manifestare il proprio dissenso rispetto ai ritardi maturati per l’ingresso fra i ranghi di Rap. I futuri lavoratori dell’azienda hanno incontrato il presidente Giuseppe Todaro, il quale li ha rassicurati sul futuro. Da questo punto di vista, sono state confermate le indiscrezioni fornite della redazione di BlogSicilia che parlavano di un ingresso a lavoro abbastanza rapido, con una procedura che si dovrebbe concludere entro metà luglio.

“Nell’attesa della ricapitalizzazione della Rap e del suo riequilibrio finanziario, auspichiamo, vivamente, di non dover rivivere la medesima stagione del fallimento di Amia – dichiara il rappresentante sindacale di Cgil Riccardo Acquado -. Per Rap occorre anche un radicale cambio di passo della sua conduzione, con l’innesto, oltre che di risorse in ambito operativo, di nuove figure di vertice con riconosciute qualifiche manageriali. Non escludiamo, inoltre che il socio voglia dare un segnale di discontinuità nella gestione politica aziendale”.

Per ripianare il bilancio di Rap servirà tempo

Ci saranno invece tempi più lunghi per la risoluzione dei problemi sul bilancio 2023. Documento contabile chiuso con un passivo di 9,8 milioni di euro. Cifra ben oltre le aspettative persino del piano di risanamento e che triplica di fatto l’attuale capitale sociale di Rap. Fatto per il quale sarà necessaria una ricapitolarizzazione, ovvero un potenziamento degli asset aziendali. Una manovra che il Comune di Palermo sembra voler portare avanti attraverso le immobilizzazioni piuttosto che al ricorso al fondo accantonamenti da dieci milioni di euro approntato per questo tipo di emergenze. La voce di bilancio rappresenta infatti una sorta di ultima spiaggia, considerati anche i paletti imposti dal piano di riequilibrio.

L’idea è quella venuta fuori durante la conferenza stampa di lunedì e, ancor prima, da fonti sindacali di Rap. Il primo passaggio interesserà il trasferimento di proprietà all’azienda di Palazzo Cairoli, sede di Rap valutata nel 2021 intorno ai 4,3 milioni di euro. Nel pacchetto, dovrebbero essere inseriti almeno quattro degli attuali sette CCR (Centri Comunali di Raccolta). Passaggio per il quale bisognerà superare i problemi burocratici. A tal proposito, sarà nominato un perito dal Tribunale per la valutazione degli immobili e per procedere agli atti formali. Il resto dovrebbe essere ripianato attraverso il sopracitato fondo accantonamenti. Una manovra che comunque avrà tempi relativamente stretti. Secondo quanto filtra dal tavolo fra Rap e Comune, l’idea è quella di portare a termine la ricapitolarizzazione di Rap entro il mese di settembre. Deadline entro la quale tutti gli attori coinvolti contano di uscire dall’emergenza.

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