PALERMO (ITALPRESS) – Si è conclusa alla Tenuta Fiasconaro di contrada Piano Monaci, a Castelbuono, nel Palermitano, la tradizionale Festa delle Rose, “un cammino di innamoramento verso la campagna”, come ama definirla Nicola Fiasconaro, ideatore e regista dell’evento che celebra la cultura, la biodiversità e l’artigianalità che rendono unico il territorio madonita. Un appuntamento che ha coinvolto più di 100 alunni delle Scuole Elementari e dell’Istituto Agrario IIS Luigi Failla Tedaldi di Castelbuono e gli studenti dell’Istituto Artistico IISS Jacopo Del Duca-Diego Bianca Amato di Cefalù, che hanno partecipato a Laboratori Sensoriali e di Educazione Alimentare, ma anche a momenti di gioco e intrattenimento. Una grande sorpresa la presenza dello zio Mariano che all’età di 107 anni ha tagliato il nastro del giardino a lui dedicato, dove qualche anno fa aveva piantato dei cipressi.
“La festa delle rose è un vero percorso di riscoperta e di innamoramento verso la campagna, ma soprattutto, un momento di valorizzazione delle nostre radici profonde e della tradizione di agricoltura e artigianalità che rappresenta la vera eredità per le nuove generazioni”, spiega il Maestro Nicola Fiasconaro. E aggiunge: “Colgo l’occasione per ringraziare il dottore Vincenzo Barreca, agronomo e tecnico della Tenuta, il professore Rosario Di Lorenzo, ordinario di Viticoltura del Dipartimento SAAF-Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, è stato eletto Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, per il periodo 2023-2026, e il professore Rosario Schicchi, botanico italiano, per la preziosa collaborazione nel selezionare le varietà botaniche oggi protagoniste della nostra festa”.
Oltre cento alunni hanno partecipato ai laboratori didattici, dedicati all’antica arte dell’innesto e del riconoscimento ed identificazione delle piante (tassonomia) dalla rosa per finire alle erbe aromatiche, in collaborazione con il progetto “Aromatiche Madonie”. E sempre ai bambini, che il Maestro Fiasconaro celebra come “il lievito fresco dal quale crescerà la Comunità di domani”, è stata dedicata la lettura di poesie a cura di Annamaria Guzzio con Giuseppe Aiosi alla chitarra. A coronare il momento artistico della giornata l’esibizione dei tre giovani musicisti castelbuonesi di fama, Francesco Prisinzano, Davide Meli e Maurizio Cucco che si sono esibiti con i loro strumenti a cornice di una mattinata artistico-culturale.
Dalla trebbiatura del grano alla macina del frumento
La Festa delle Rose ha offerto la suggestiva cornice per far rivivere i riti della trebbiatura del grano e della macina del frumento, seguendo i gesti di una tradizione centenaria ed emozionante, come commenta Nicola Fiasconaro: “Ogni anno, proprio dove un tempo si separava il grano dalla pula, raduniamo centinaia di bambini per farli innamorare di un mestiere che, oggi più che mai, torna ad avere quella dignità e quella bellezza che nei decenni scorsi, con la fuga dalle campagne, aveva perduto”.
Ampio spazio non solo all’agricoltura, con il giovane Emilio Appiano agricoltore che porta avanti la tradizione della produzione della manna, ma anche all’artigianato, con gli antichi mestieri che diventano mestieri ultramoderni, la ricamatrice Maria Mercanti e la stilista e sarta Giusi Cusimano, ma immancabile la tecnologia e l’innovativa tecnica della stampa 3D con il giovane castelbuonese Vincenzo Sandro Cusenza. A intervenire anche il Museo Arte Contemporanea SottoSale di Petralia Sottana ospitato in una Miniera di Salgemma attiva che ha esposto una scultura di sale dello scultore Gianfranco Macaluso, artista madonita legato ai luoghi e al territorio nei quali e per i quali opera, per esaltare la bellezza.
– foto ufficio stampa Fiasconaro – Action Agency –
(ITALPRESS).
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