Passano gli anni e Gela una delle città più importanti della Grecia, più antica di Roma e Costantinopoli, è sempre più decadente; Gela è l’unica città in Europa priva di essenziali e vitali infrastrutture, non ha porto, non ha autostrada, non ha ferrovia, la sanità è da terzo mondo, i sanitari non hanno il minimo per potere operare con efficienza, una città senza acqua perennemente. Dio e gli uomini si sono dimenticati di questo territorio in involuzione, deflazione e decrescita, ormai senza futuro. In molti ci chiediamo:
«Ma cosa ha causato questo decadimento in una delle città più importanti della Sicilia, che ha tutte le condizioni di crescita naturali, paesaggistiche e storiche, ma non vengono sfruttate»
Se prima era la mafia a umiliare il territorio (a nostro avviso completamente scomparsa). Ormai a Gela esiste solo delinquenza di bassissimo livello. Oggi a Gela il vero problema è il “Sistema”.
Ma cosa ha causato questo decadimento in una delle città più importanti della Sicilia, che ha tutte le condizioni di crescita naturali, paesaggistiche, archeologiche, turistiche e storiche, ma non vengono sfruttate.
La risposta è: “Il sistema Gela” un sistema di casta locale dove all’interno troviamo Eni, avvocati, vari professionisti, giornalisti manipolatori, una casta di intoccabili, arroganti e ignoranti che gestiscono appalti, sanità, acqua, comune a discapito della città da generazioni, negli anni hanno ingrassato i loro conti correnti, e patrimoniali, impoverendo la città. All’interno dei confini comunali questi soggetti si fanno passare per eccezionali, grandi uomini, competenti, superato la demarcazione o confini locali sono incompetenti che riescono appena a leggere e rappresentano indegnamente Gela.
I gelesi combattono per sopravvivere e emigrano migliaia ogni anno, chi resta viene messo l’uno contro l’altro dal “Sistema Gela” per futili motivi, ingolfando PG e i Tribunali di banali liti, così ché il sistema si muova indisturbato e proliferi.
Eni: Decide in negativo l’economia di Gela mai contrastato seriamente dalle istituzioni, ha inquinato, distrutto, fatto morire migliaia di persone, altre moriranno in futuro. Decide i magistrati che lo devono indagare e i politici che devono amministrare per favorire la multinazionale (PALAMARA).
Avvocati: Utilizzano la legge come arma usuraia, la denuncia non serve con loro è tempo perso, è sperpero di denaro. Non si presentano alle udienze, sottopongono i malcapitati a fortissimo stress, per cause di diecimila euro chiedono quasi seimila euro di onorario. Spesso il titolo è incantevole rispetto al soggetto che lo esercita, gli accordi sottobanco sono prassi regolare, pretendono soldi senza fare niente e in alcuni casi per non fare gli interessi dell’assistito.
Alcuni Giornalisti: Non hanno morale, non conoscono il rispetto per la legge, diffamano, nascondono notizie inerenti agli appartenenti al “Sistema Gela” , proteggono con ogni mezzo il “Sistema Gela”. Poche condanne negli ultimi anni e centinaia di querele per diffamazione, un motivo ci sarà…
Polizia di Stato: Alcuni soggetti della Polizia di Stato negli ultimi anni sono stati coinvolti in operazioni Antimafia, erano gli stessi che nei decenni passati venivano fatti passare per superpoliziotti da La Sicilia e Canale 10 testate giornalistiche di dubbia affidabilità (“a Gela chi ha ragione ha torto e chi ha torto ha ragione, lo decidiamo noi” qualcuno di questi dichiarava su Canale 10), con le loro falsità hanno creato demoni e angeli divulgando al mondo solo fatti inventati, inesistenti e mendaci. Oggi a Gela tutto è all’incontrario di tutto.
Antiracket: La sciolta associazione aveva più imprenditori collusi che vittime del racket, era diventato un stipendificio per lo stesso presidente rinviato a giudizio che invitava i commercianti a inventarsi le denunce; in molti casi l’iscrizione serviva per mitigare i processi degli associati o allungare i tempi per i pignoramenti immobiliari degli stessi. Nei casi più gravi imprenditori e commercianti falliti si inventavano le denunce per Costituirsi come parte civile e cercare di incassare. Ovviamente all’interno di tale associazione molti iscritti erano in buona fede e sicuramente vittime sia del racket ma anche dell’antiracket. “quanto in un territorio si da troppo potere ad una persona, non importa il fine, quel potere diventa reato”.
Il Tappo: Da quanto Gela è diventata “Città della Legalità” a parole, esiste un altro fenomeno il tappo. Si rivolgono ai migliori professionisti ma nessun appartenente al “Sistema Gela” vuole pagare commissioni, lavori e provvigioni di fatto mettendo in-ginocchio il settore terziario dei servizi, sono i giornalisti, alcuni avvocati, qualche poliziotto, qualche esercente, e addirittura rappresentanti dei commercianti, molti dei quali oggi candidati politici alle comunali. Il decreto ingiuntivo solo il modo per mantenere un avvocato.
La diffamazione: Gela da quanto è nata la legalità a parole è una delle città più diffamatorie, false, calunniose e ambigue di tutta Italia; come dico sempre una città che si regge sulla diffamazione è una città che non ha futuro. A istigare le persone a commettere tali gravissimi reati è lo Stato stesso, e i giornalisti. La denigrazione strumento di lavoro per avvocati; se a Gela si combattesse la diffamazione e il numero dei reati scenderebbe, i tribunali sarebbero praticamente vuoti, un danno per la macchina della giustizia, per i professionisti incalcolabile, più reati denigratori, più liti, più lavoro.
Royalty’s: Eni riconoscendo i danni ambientali ha versato negli ultimi dieci anni in media dieci milioni di euro ogni anno per innovare la città; Gela oggi è una città in dissesto (fallita) ha debiti per oltre cento cinquanta milioni di euro fino ad oggi, il Comune, invece di creare un settore legale interno, continua a regalare milioni di euro per incarichi ad avvocati esterni tutti imparentati con la politica, non vincono mai una causa. La domanda è semplice tutti questi milioni di euro delle royalty, gli incassi delle imposte, le multe, che fine hanno fatto? Come può un comune fallire con tutte queste entrate?
E in questo sistema piramidale verticistico, ” Il Sistema Gela” si arricchisce a discapito di tutti i gelesi che mai riusciranno a capire da dove proviene il male perché impegnati a farsi la guerra e odiarsi senza motivo. L’unica strada trasferirsi fuori da una città abbandonata da Dio e dagli uomini.
Gela non ha futuro.
Francesco Agati
Luogo: Studio Immobiliare, Berchet, 5, GELA, CALTANISSETTA, SICILIA
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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