Palermo 9 aprile 2024 –  Una platea strapiena, con più di 250 addetti all’ufficio per il processo, figura istituita dal Pnrr per accelerare i tempi della giustizia. Dall’aula magna della Corte d’Appello, per il confronto pubblico organizzato dalla Fp Cgil,si è levata alta da magistrati, avvocati, politici sindacalisti e docenti universitari la richiesta di stabilizzare i contratti di questo personale a termine, l’Upp, una nuova figura istituita nel 2022 dal Pnrr per accelerare i tempi dei processi, di cui in questi due anni è stata ampiamente riconosciuta l’utilità.  

I contratti scadranno a giugno 2026 e la stabilizzazione che si profila riguarderà solo pochi, appena 1.500 dei 5.700 attuali lavoratori e lavoratrici sparsi nelle sedi italiane.

 La Fp Cgil, come ha detto il segretario nazionale Florindo Oliverio, concludendo l’iniziativa che si è svolta al palazzo di Giustizia, “è impegnata in un tour in Italia per chiedere la stabilizzazione per tutti. L’appuntamento di Palermo segue quello di Catania e Messina. Noi chiediamo la stabilizzazione degli Upp ma anche degli altri precari della giustizia con contratti a tempo determinato, e che continuano ad avere proroghe. E l’avvio delle procedure per le progressioni in deroga per il resto del personale”.

Un dibattito accesso, coordinato dal giornalista Felice Cavallaro, durante il quale i massimi rappresentanti della giustizia,  tra i quali il presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca, il presidente del Tribunale di Palermo Piergiorgio Morosini il presidente Anm Giuseppe Santalucia, il presidente del Tribunale di Trapani Daniela Troja, hanno messo in chiaro luci e ombre di un processo che, come confermano i dati, si è tradotto in uno sforzo che ha segnato i suoi frutti:   è emerso che la durata dei processi si è ridotta del 19,2 % nel settore civile e del 29% in quello penale rispetto al 2019 e, con particolare riguardo al settore civile, i dati sullo smaltimento dell’arretrato attestano un meno 19,2% nei Tribunali e un meno 33,7% nelle Corti di Appello”.

“Queste figure sono un patrimonio che non può essere disperso – hanno detto i magistrati presenti, dai quali è partito un appello alla classe politica per prevedere le risorse per la stabilizzazione –    un’iniezione di risorse umane che ha cambiato il modo di lavorare in postazioni chiave come corti d’appello e tribunale, privilegiando il lavoro d’equipe. Lavoratori a cui affidiamo fascicoli riservati, che danno un aiuto fondamentale, abbiamo speso tempo ed energie per la loro formazione.  Se li faranno andare via metteremo nei nostri uffici non ‘chiuso per ferie’ ma ‘chiuso per sempre’”.

La parola è passata quindi ai lavoratori. “Chiediamo che questo percorso stabilizzazione non venga considerato come un’elemosina di posti lavoro ma come il riconoscimento delle nostre professionalità, dei nostri titoli, come master e dottori, oltre alle lauree e a esperienze pregresse, e delle nostre competenze, che sono state apprezzate da tutti”, ha detto uno di loro, Leandro Lo Bua. E Valentina Muratore, portavoce degli addetti all’ufficio per il processo di Palermo: “Chiediamo stabilità di lavoro e di vita. Se tanti sono andati via scoraggiati dalla condizione di precarietà, la maggioranza qui dentro ha deciso di restare pur avendo altre possibilità da cogliere, perché ha voluto scommettere su questo nuovo lavoro, una piccola rivoluzione, di cui è stata riconosciuta da tutti l’utilità”.

E se la capogruppo dei M5S in commissione Giustizia alla Camera dei deputati, Valentina d’Orso, ha preso l’impegno a portare avanti la campagna per la stabilizzazione, la capogruppo di Fdi in commissione Giustizia Carolina Varchi, che dopo un iniziale scetticismo si è ricreduta, ha detto: “Sulla loro utilità c’è un orientamento ormai consolidato e il governo ha fatto i primi passi verso le stabilizzazioni. La volontà c’è, se sarà realizzata in tutto o in parte oggi non siamo nelle condizioni di saperlo”.

Il segretario generale della Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca ha chiesto ”l’avvio di un piano straordinario per l’occupazione che restituisca dignità al lavoro e ai servizi pubblici, che archivi definitivamente la stagione dei tagli lineari alla spesa pubblica, del blocco del turn-over, dei tetti di spesa per dare ai cittadini servizi di qualità”. E il segretario generale Fp Cgil Sicilia Gaetano Agliozzo ha aggiunto: “Questi lavoratori e lavoratrici  sono entrati a pieno regime nella macchina giudiziaria per dare supporto ai magistrati. Non possiamo permettere che queste professionalità siano disperse”.

 
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