Ieri sera martedì 9 aprile quasi duecento persone si sono ritrovate presso l’oratorio “Santa Chiara” a Palermo per un’assemblea cittadina, convocata per reagire al recente aggravamento della posizione giuridica di Luigi, appartenente ad Antudo arrestato a fine marzo con misura cautelare, per il quale si prospetta adesso il trasferimento nella sezione di alta sicurezza del carcere di Alessandria. La reazione a questa misura repressiva non si è fatta attendere: grazie ad un’ondata di solidarietà sono state raccolte poco meno di 500 firme in pochissime ore per chiedere la liberazione di Luigi e di chiunque lotti contro la guerra: tante le adesioni di docenti universitari, studenti, ricercatori, palestre popolari, realtà sindacali.

La campagna di solidarietà rilancia verso la manifestazione del 25 aprile a Palermo, che diverrà giornata della resistenza e della solidarietà con chi lotta contro la guerra. È stato, inoltre, lanciato un presidio per oggi pomeriggio alle ore 17:00 in via E. Amari 11 come iniziativa di protesta per la presenza della nave militare USA al porto di Palermo.

Appello in calce. Luigi Libero! Liber* di lottare contro la guerra!

Campagna nazionale per la liberazione di Luigi, in solidarietà a chi lotta contro la guerra, contro le fabbriche di morte.

Ieri sera, il tribunale di Palermo ha respinto il riesame delle misure cautelari disposte per tre appartenenti ad Antudo: Luigi resta in carcere con l’accusa di atto terroristico, con disposizione di trasferimento al carcere speciale di Alessandria. Ad un anno e mezzo dai fatti che hanno visto la sede di Palermo della Leonardo SPA, leader mondiale dell’ingegneria e tecnologia militare, raggiunta da un’iniziativa di protesta in solidarietà al popolo curdo, di cui il portale antudo.info aveva diffuso il video, lo sproporzionato impianto accusatorio mira a relegare Luigi nell’ambito della pericolosità sociale e del terrorismo anche in assenza di prove concrete o di flagranza di reato.

E accade così che mentre con gli elicotteri e i droni prodotti da Leonardo vengono impiegati dal governo Turco contro il popolo curdo, da Israele per i bombardamenti su Gaza, dagli eserciti di mezzo mondo per alimentare i venti di sterminio e conquista, sul territorio italiano chi si è mobilitato contro la guerra si trovi adesso in carcere in via cautelare.

Un clima di totale asservimento del governo italiano alle politiche di guerra in cui centrale è la necessità di trarre profitto dall’escalation bellica e dalle fabbriche di armi (Leonardo, partecipata statale, tra tutte ha un fatturato di quasi 15 miliardi di euro), che giustifica dispositivi giudiziari mirati a spegnere le proteste con ogni mezzo. Sembrerebbe assurdo, ma è la realta’ dei fatti: un genocidio avviene sotto ai nostri occhi in Palestina, con la complicità dei governi della Nato. Ma ciononostante, su vari livelli (delle scelte politiche, dell’informazione, della repressione sociale, della spesa pubblica) la macchina dello stato continua ad aumentare gli investimenti sulla guerra, a nascondere la verità, a ingabbiare le forme di dissenso, a vantare profitti e innovazione sul sangue di migliaia di morti.

La solita stampa affamata di visualizzazioni ad ogni costo continua a usare titoli sensazionalistici e creativi su Luigi. Noi però Luigi lo conosciamo bene e sappiamo quanta passione e generosità lo ha sempre animato: vigile del fuoco, istruttore sportivo, in prima fila nelle esperienze sociali e di solidarietà dal basso nei quartieri popolari del centro storico di Palermo; esperienze come la Palestra Popolare Palermo a cui fanno riferimento atleti pluripremiati, o l’ambulatorio Popolare Centro Storico, che da anni è un presidio sanitario autorganizzato che permette a tutte e tutti di accedere a cure gratuite.

Luigi lo abbiamo trovato sempre al fianco dei più deboli per difendere il diritto allo sport, alla salute, alla casa di tutti e tutte. E sempre in prima fila nelle mobilitazioni sociali contro la guerra, al fianco del popolo palestinese, contro la militarizzazione della Sicilia e per la difesa del territorio.

La criminalizzazione violenta e gli attacchi “ad personam” che subisce Luigi sono lo specchio della collusione tra gli apparati dello Stato e le imprese di morte come la Leonardo: una complicità che si salda attorno alla volontà di fiaccare ogni resistenza, ogni possibilità di riscatto, ogni speranza di ribaltare un mondo di ingiustizie, dai quartieri popolari palermitani alle guerre internazionali.

Contro questo ennesimo tentativo di mettere a tacere ogni voce di dissenso e ogni possibilità di contestazione è necessario mobilitare solidarietà e complicità attiva: per questo chiediamo a tutte e tutti di firmare e diffondere questo appello per la liberazione di Luigi e di tutte e tutti coloro vedono oggi la propria libertà limitata a causa del loro impegno contro la guerra. Aderire a questo appello di liberazione è un segnale indispensabile: a partire da questo grave atto repressivo, moltiplichiamo le forme di solidarietà e di mobilitazione, contro le spese militari e i finanziamenti dell’apparato bellico, libertà per chi lotta contro la guerra!

Link per la raccolta firme qui:

Luigi Libero! Liber* di lottare contro la guerra!

Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.