Da un lato il danno, lo stop al conferimento nel centro comunale di raccolta in contrada Targia, dall’altro la beffa, con il possibile aumento della Tari, al centro del Consiglio comunale di Siracusa convocato per giovedì. L’emergenza rifiuti, culminata con la chiusura della discarica di rifiuti di Lentini, è scoppiata in mano all’amministrazione comunale di Siracusa che sta prendendo provvedimenti restringenti.

Ieri stop alla plastica

Ieri il “suggerimento” a non smaltire la plastica perché i mezzi della Tekra, la società che ha in gestione la nettezza urbana, erano pieni, nelle ore scorse il sindaco, Francesco Italia, ha disposto la chiusura, a data da destinarsi, del Ccr di Targia.

Comune, “stop al Ccr”

“La raccolta della frazione organica di domani si svolgerà regolarmente ma, per fronteggiare la situazione, si è reso necessario chiudere il Centro comunale di raccolta di contrada Targia per un periodo di tempo che non è ancora possibile determinare” si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa del Comune di Siracusa.

L’appello ai cittadini

“La situazione è in continua evoluzione e il Comune invita i cittadini a tenersi informati attraverso il sito e i social istituzionali. Inoltre, invita tutti a collaborare impegnandosi a differenziare i rifiuti prodotti nella maniera più rigorosa possibile” spiegano dal Comune di Siracusa.

Il costo della Tari

E come se non bastasse, giovedì alle 10,30 con procedura d’urgenza si riunirà il Consiglio comunale per  l’approvazione del piano economico-finanziario e delle tariffe Tari per il 2024.

A Siracusa, il costo medio per famiglia si attesta a 413 euro, relativamente al 2023, mentre la media regionale è di 396 euro.

L’aumento dell’imposta

Ci si aspetta un’impennata dei costi, motivata anche dall’impennata dei prezzi per il trasferimento dei rifiuti dalla discarica di Lentini fuori dall’isola. I Comuni, tutti quanti, pagano circa 400 euro a tonnellate e l’Anci Sicilia invoca il sostegno della Regione per coprire questo extra costo.

Gli evasori

A Siracusa, però, c’è un altro problema: la quota di evasori è elevatissima. Dai dati forniti dal Consiglio comunale, quello del 2019, prima del suo scioglimento, emergeva che l’evasione si attestava intorno al 45%.

Metà dei siracusani non paga le imposte

Insomma, quasi la metà dei siracusani non paga le tasse, per cui difficile immaginare una crescita della raccolta differenziata con una percentuale così esagerata di furbetti, peraltro non ancora scovati. Basta vedere, appunto, i dati del 2022 e del 2023, in cui il tasso è inchiodato intorno al 50%. Vuol dire che a reggere la baracca sono coloro che, invece, le imposte le pagano, peraltro tra le più care in Italia.