Il 2024 segna il quattrocentesimo del ritrovamento del corpo della “Santuzza” a Palermo. Lo scorso 2 gennaio l’avvio dell’anno Rosaliano: è stata disposta una corona di fiori presso il santuario di Monte Pellegrino.

Ogni anno, a settembre, Palermo si veste di fede e tradizione per celebrare la sua patrona. E’ “l’acchianata pi Santa Rusulia”, una ricorrenza che raccoglie non soltanto fedeli ma artisti, musicisti, cantanti e ballerini che animano l’intero pellegrinaggio.

L’acchianata delle Rosalie

E’ il 4 settembre l’anniversario della morte della Santa. Migliaia di devoti, percorrono l’itinerario ciottolato (di circa 3,4 km) per raggiungere la grotta del monte dove si dice, siano stati ritrovati resti ossei inglobati in un masso di pietra calcarea. Un’atmosfera di preghiera e di raccoglimento si diffonde lungo il percorso, impreziosita da canti e preghiere, segno di profondo legame alla tradizione.

Il percorso

Il pellegrinaggio inizia alle falde del monte, che parte da largo Antonio Sellerio e giunge fino alla grotta. Alcuni si mettono in cammino a piedi, attraversando il sentiero tra natura e vegetazione mediterranea, altri, con un atto di fede più intenso, si muovono in ginocchio.

Lungo il pellegrinaggio si incontrano luoghi suggestivi come la “Fontana dell’acqua salutare” e la “Grotta dell’eremo”, luoghi dove secondo la tradizione si ritirò in preghiera la stessa Santa Rosalia.

L’acchianata è una celebrazione ricca di significati. E’ un atto di devozione verso Santa Rosalia, un momento di riflessione e di ringraziamento per la sua protezione e un atto di testimonianza al profondo legame degli abitanti alla città.

Le tre possibili “acchianate” per raggiungere il santuario

I percorsi che conducono al santuario di Santa Rosalia sono tre: la Valle del Porco, la Scala Nuova e la Scala Vecchia. Ognuno di questi itinerari ha una storia e un significato ed offre un’esperienza diversa durante il viaggio verso la cima.

La Valle del Porco è stata l’accesso principale al monte pellegrino sin dai tempi preistorici. Lungo questo percorso, i pellegrini possono ammirare antiche incisioni rupestri e resti di costruzioni antiche. La presenza dei graffiti sacri testimonia l’importanza spirituale di questa valle nei secoli passati.

La Scala Vecchia, è un percorso storico sul Monte pellegrino, costruito tra il 1638 e il 1650. Questo antico sentiero era caratterizzato da rampe ripide e angusti passaggi scavati nella roccia ed era utilizzato come collegamento tra le falde meridionali del monte e il santuario di Santa Rosalia. Tuttavia, il tracciato dell’antica scala è andato perso a causa dell’accumulo di detriti e dei danneggiamenti causati dai lavori di viabilità successivi. La scala vecchia, si intersecava poi con la moderna via Bonanno e si dirigeva verso il castello Utveggio fino ad arrivare al santuario attraverso una serie di tornanti.

La terza via, la Scala Nuova, è stata realizzata nel XVII secolo per migliorare l’accesso al santuario e permettere ad un maggior numero di pellegrini di raggiungere la grotta di Santa Rosalia. L’architettura singolare delle trentaquattro rampe, si è integrata in modo equilibrato con il paesaggio montano. La costruzione, iniziata nel 1674 e inaugurata nel 1725, ha richiesto continui interventi a causa dell’usura del tempo e degli eventi naturali.

 

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