“Prima udienza senza nonno Vincenzo è pesante, ma noi resistiamo”. È quanto ha detto Nino Morana, il nipote di Vincenzo Agostino, morto il 21 aprile a 87 anni, papà di Nino, ucciso dalla mafia il 5 agosto 1989 assieme alla moglie Ida Castelluccio. Per il duplice omicidio sono sotto processo, davanti alla corte di assise di Palermo, il boss dell’Arenella Gaetano Scotto, accusato di duplice omicidio aggravato e Francesco Paolo Rizzuto, accusato di favoreggiamento.

Le udienze al Pagliarelli

Oggi, nel corso dell’udienza che si è svolta nell’aula bunker del carcere di Pagliarelli, è stata la volta dell’avvocato Giuseppe D’Acquì, uno dei legali di Scotto. In aula erano presenti, oltre al nipote Nino Morana, anche le figlie di Vincenzo, Nunzia e Flora. Nelle scorse udienze nel processo di primo grado, l’accusa ha chiesto la condanna all’ergastolo per Scotto e l’assoluzione per Rizzuto.

Vincenzo Agostino, una vita alla ricerca della verità

Vincenzo Agostino è morto lo scorso 21 aprile. Nato il 22 marzo 1937, era il papà coraggio, che non si era mai rassegnato alla morte del figlio e della nuora, incinta di qualche mese , e aveva da subito denunciato i tentativi di depistaggio legati al duplice omicidio.  Vincenzo ha continuato a combattere per il figlio anche dopo la morte di sua moglie, Augusta Schiera, avvenuta a febbraio 2019. Da quel maledetto 5 agosto del 1989, Agostino l’aveva giurato. “Non mi taglierò più la barba fino a quando non saprò la verità”. Il 6 ottobre del 2023 quanto la corte d’appello ha confermato l’ergastolo per il boss di Resuttana Nino Madonia ha detto “Ora toglierò la scritta dalla lapide di mia moglie morta in attesa di verità e giustizia”.  Agostino era conosciuto per il suo impegno e il suo coraggio nella lotta alla mafia e per la lunga barba bianca, ha assistito a tutte le udienze sia del processo in abbreviato a Madonia sia a quelle col rito ordinario a carico di Gaetano Scotto e Francesco Paolo Rizzuto.