Palermo è fimmina, è donna, nello spettacolo “Panormus Mea” ideato dalla sapiente direzione artistica di Sara Gagliano e dal Maestro Fabrizio Buttiglieri, e che andrà in scena domenica prossima 30 giugno al Teatro Al Massimo di Palermo. Ottanta le ballerine, dai 4 ai 20 anni, e tre piccoli danzatori, che si esibiranno per un saggio di danza che vuole celebrare il capoluogo con coreografie e scenografie create ad hoc per fare un excursus nella sua storia, ma anche nei colori e nelle architetture delle sue vie, nei profumi dei suoi mercati, e nella vita di chi la abita.
È così che lo spettacolo comincia con una “Palermo bambina”- la piccola Eleonora Aiello, di 8 anni- che si sveglia dal sonno per andare incontro alla “Palermo adulta”- la danzatrice Giulia Madonia- identificata anche con la Santa Patrona della città Santa Rosalia, e che darà il via ufficiale allo spettacolo con le tradizionali tarantelle, e con lo sfondo dei tipici mercati di Palermo. Seguirà un brioso spettacolo di hip hop bloccato dall’arrivo della piaga della peste, interpretata dalla ballerina Roberta Bruno. Mentre nel secondo tempo del saggio, la danza contemporanea racconta dapprima l’emigrazione di fine Ottocento verso le Americhe, poi i tempi moderni e l’affacciarsi delle nuove generazioni.


“Nella parte finale- racconta la Maestra Sara Gagliano del Centro Studi Danza Ars Movendi- è Palermo adulta che lascia il posto ad una Palermo bambina, ovvero alla speranza che la società cittadina sia migliore di quella che è stata e che è oggi”.
Lo spettacolo, oltre a celebrare la città di Palermo, è volto a sottolineare l’importanza del ruolo della donna nella società, in questo caso rappresentato dalla Patrona di Palermo (Santa Rosalia) e dalle altre quattro sante patrone della città prima che venisse eletta la Santuzza: Agata, Cristina, Ninfa e Oliva, le cui sculture sono collocate al terzo ordine delle facciate di ogni quinta dei Quattro Canti.
“Quando abbiamo pensato a quale potesse essere un potenziale collegamento di Palermo con l’essere donna- racconta il Maestro Fabrizio Buttiglieri- lo abbiamo immediatamente identificato nelle sue sante patrone. Abbiamo così voluto innalzare il loro ruolo di benefattrici per la città normalizzandole il più possibile e mescolandole alle popolane, per sottolineare che anche il valore dei buoni principi di una persona comune può fare la differenza, può essere rivoluzionario nella società che viviamo”.

L’appuntamento- in programma domenica 30 giugno alle ore 20.30 al Teatro Al Massimo di Piazza Giuseppe Verdi 9- è il saggio del decimo anno dall’apertura del Centro Studi Danza Ars Movendi.
Le coreografie sono state ideate da Sara Gagliano, Fabrizio Buttiglieri e Roberta Bongiovì.
Per l’occasione sarà presentato al pubblico anche il video Panormus Mea, che vede le allieve del corso contemporaneo avanzato danzare ai Quattro Canti di Palermo, con la regia di Salvo Agria. Ingresso libero.

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