Molte sono le cause del decadentismo di Gela, città, distrutta prima dalla mafia (fenomeno scomparso), oggi dal dispotismo e cinismo dall’antimafia che opera con poteri eccezionali. Bisogna evidenziare un’altro grave fenomeno, i comunicatori, fonte di forti contraddizioni principalmente relative alla sproporzione esistente tra retorica divulgatrice e magniloquenza tra i personaggi e i fatti reali.

Gela negli ultimi sessant’anni ha vissuto di parole e comunicati quasi sempre falsi, divulgati al mondo da comunicatori privi di dignità e scrupoli. Il risultato è la nascita di personaggi realmente contrari alla stessa genesi. Divulgazioni mendaci che hanno permesso carriere sproporzionate a politici privi di preparazione, morale e cultura. 

I comunicatori per qualche vantaggio personale hanno svuotato la città del golfo (oggi 69.000 abitanti) di menti raffinate, laureati, lavoratori, commercianti, imprenditori, scrittori, artisti, professionisti in genere in favore di collusi con il “Sistema Gela” facilmente identificabili tra coloro che hanno grande visibilità, elogiati quotidianamente e ininterrottamente da trent’anni.

Il risultato la città è ultima su tutto, ha la peggiore sanità d’Europa, è priva di infrastrutture, soffre di carenza idrica, è ultima per qualità della vita e prima per inquinamento, morte da tumore e leucemie. Il debito attualmente viene stimato intorno ai 180.000.000 di euro, cifra impressionante per una città medio-piccola. 

Il “Sistema Gela” protetto da magistratura e comunicatori ha causato la decadenza di una delle città millenarie più importanti del mediterraneo, unico caso al mondo “Città di Mare” senza un porto. Lascia pensare che ENI ha chiuso il 75% degli impianti ma non abbia ancora provveduto alla bonifica delle vaste aree.

La nuova giunta che si sta insediando in municipio ha un lavoro arduo quasi impossibile, dare decoro e reputazione alla città con l’arrivo d’investimenti e finanziamenti; occorrono 350.000.000 (trecentocinquanta milioni di euro) per adeguare le dighe e realizzare pozzi artesiani comunali diffusi, bisogna accordarsi con il Governo Nazionale per l’emanazione di un Decreto “Salva Gela” , occorrono infrastrutture, una sanità normale, e bonifiche ambientali; l’astensionismo e la storica campagna elettorale (barzelletta) deve essere un monitor, un campanello d’allarme per le istituzioni, Gela non può essere abbandonata dallo Stato Italiano.

Auguriamo a Terenziano di Stefano Sindaco di Gela, alla sua giunta, ai consulenti, legali che andrà a nominare, cinque anni di grandi cambiamenti, ma occorre tanto lavoro, perseveranza, e moltissima pazienza. Buon Lavoro. 

Luogo: Studio Immobiliare, Berchet, 3, GELA, CALTANISSETTA, SICILIA

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