Un 21enne catanese è stato arrestato dai militari del nucleo operativo della compagnia di Fontanarossa per “detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio”.

Erano circa le 16:30, quando alla pattuglia, in servizio nel quartiere Trappeto, non è passato inosservato quel ragazzo a bordo di una Fiat Panda che sfrecciava a gran velocità lungo via Ustica.

L’intervento dei carabinieri

I carabinieri lo hanno, perciò, immediatamente seguito e fermato, perquisendo anche l’auto che, apparentemente, sembrava “pulita”. L’attenzione dei militari, però, è caduta su un grande mazzo di chiavi che era nascosto sotto il sedile del guidatore e, per le quali, il ragazzo si è giustificato dicendo che aprivano la saracinesca del suo garage. A quel punto, gli investigatori hanno voluto accertarsi personalmente della veridicità di quella dichiarazione. Quindi, insieme a lui, hanno raggiunto il garage che si trovava nei paraggi.

Non appena i militari hanno aperto la saracinesca, sono stati pervasi da un’ondata di odore acre, tipico della marijuana. Ed in effetti, sul soppalco del garage hanno scovato 2 buste piene di marijuana, del peso complessivo di mezzo chilo, e 14 dosi già confezionate del peso totale di una trentina di grammi. Accanto alla droga c’erano anche 2 bilancini di precisione e materiale per il confezionamento degli stupefacenti.

La marijuana ritrovata è stata sequestrata, mentre il 21enne, arrestato, è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto e stabilito per lui gli arresti domiciliari.

Sventate le truffe telefoniche agli anziani

egli ultimi giorni, tre tentativi di truffa telefonica ai danni di donne di 52, 56 e 58 anni, residenti a Mascalucia e San Gregorio, sono stati sventati grazie alla prontezza delle vittime. Insospettite dalle chiamate ricevute, le donne hanno interrotto la conversazione e si sono rivolte ai carabinieri.

Il modus operandi del truffatore prevedeva una chiamata da parte di un finto maresciallo dei carabinieri, che raccontava a due delle vittime che i loro figli erano stati arrestati per aver causato incidenti stradali e fuggiti senza prestare soccorso. Facendo leva sull’istinto protettivo delle madri, il truffatore chiedeva un pagamento immediato per evitare che i giovani fossero portati in carcere.

Alla terza vittima, il truffatore ha cercato di ingannarla facendosi passare per un vero comando dei carabinieri, sperando che la donna si fidasse e trasferisse i suoi risparmi su un conto corrente di cui lui aveva la disponibilità.

In tutti e tre i casi, le donne si sono recate personalmente in caserma per denunciare l’accaduto, grazie anche alla campagna di sensibilizzazione promossa dal comando provinciale carabinieri di Catania. Questa iniziativa mira a contrastare le truffe, spesso rivolte agli anziani, considerati dai malviventi più vulnerabili. Questi consigli si sono rivelati efficaci, sventando ben 16 tentativi di truffa fino ad oggi.

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